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Home entertainment: il noleggio digitale si mangia il fisico

Grazie allo streaming legale di Netflix, Amazon e Hulu, il video on demand si è da tempo affermato come il ramo più attivo e in crescita del settore dell’home entertainment. Nel corso di quest’anno però il noleggio di film e serie tv online potrebbe assumere un peso ancora più rilevante, arrivando a contare per il 49% di…

Grazie allo streaming legale di Netflix, Amazon e Hulu, il video on demand si è da tempo affermato come il ramo più attivo e in crescita del settore dell’home entertainment. Nel corso di quest’anno però il noleggio di film e serie tv online potrebbe assumere un peso ancora più rilevante, arrivando a contare per il 49% di tutto il comparto, in aumento di 15 punti percentuali rispetto alla quota di mercato detenuta nel 2014. A sostenerlo è un’analisi del Convergence Consulting Group, secondo cui l’arrivo in campo della versione SVOD (subscription video on demand) di grandi network tradizionali come HBO e CBS, unita alla nascita di offerte multicanale come quella di Playstation Vue e Dish, è destinato a imprimere un’accelerazione fondamentale all’on demand fornito via Internet, aumentando il distacco rispetto alle altre voci che compongono il fatturato del noleggio di home entertainment.

Online vod forecast 2015

L’attività che resterà nella posizione più marginale sarà il video on demand vecchio stampo, chiamato iVOD, supportato non dal web bensì da alcune pay-tv, che nel 2015 conterà solo per il 5% del settore. Subito dopo arriva un altro segmento ormai da tempo penalizzato dalla svolta digitale, cioè l’affitto di DVD e Blu-ray nei videostore, cui spetterà una fetta del 6%, in calo di 3 punti percentuali rispetto al 2014. A seguire il noleggio per posta (il core business iniziale di Netflix al suo avvio come impresa), sempre al 6% con una quota dimezzata rispetto all’anno passato; il transactional VOD (cioè il noleggio di singoli titoli) offerto da tv via cavo, satellite e società di telecomunicazioni (15%); il noleggio fisico tramite distributori automatici come quelli del tipico marchio RedBox, destinati a scendere al 18% del mercato confermando un trend in declino cominciato solo di recente, dopo un boom che sembrava destinato a risollevare le sorti del fisico pur assottigliandone i ricavi a causa del basso costo di DVD e Blu-ray.

In conseguenza dell’espansione del noleggio digitale, Convergence prevede che i distributori multicanale di programmi video (ovviamente oofline), perdano altri 329 mila abbonati nel 2015, in aumento rispetto ai 265 mila dell’anno scorso. Di contro, crescerà il numero dei nuclei domestici che fruiscono di audiovisivo esclusivamente tramite banda larga, che passeranno da 22,6 a 24 milioni, aumentando ulteriormente la loro quota di mercato rispetto al settore delle pay-tv, attualmente pari al 19%.

 

Fonte: Home Media Magazine

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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