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Mercato del cinema russo: crescono VOD e produzioni locali

Nel 2013 la Russia ha confermato il proprio ruolo preminente nel mercato cinematografico mondiale, collocandosi al settimo posto nel box office worldwide con 1,4 miliardi di dollari di incassi. Il sistema industriale che sottende a questa crescita, tuttavia, sta incontrando mutamenti di rilievo, che investono l’intera filiera dal finanziamento alla distribuzione in home entertainment. A…

Nel 2013 la Russia ha confermato il proprio ruolo preminente nel mercato cinematografico mondiale, collocandosi al settimo posto nel box office worldwide con 1,4 miliardi di dollari di incassi. Il sistema industriale che sottende a questa crescita, tuttavia, sta incontrando mutamenti di rilievo, che investono l’intera filiera dal finanziamento alla distribuzione in home entertainment. A metterlo in luce uno studio condotto dall’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo e presentato oggi nell’ambito del Festival Internazionale del Film di Mosca, in cui spicca in particolare la rapida e significativa crescita del settore del video on demand. I ricavi di questo ramo, che secondo l’Osservatorio sta sostituendo progressivamente DVD e Blu-ray, sono più che raddoppiati dal 2012 al 2013 e lo scorso giugno avevano già raggiunto quasi il totale dell’anno precedente, confermando un trend di espansione a tre cifre.

Nello specifico gli introiti derivanti dalla vendita di titoli audiovisivi online nel 2013 si sono attestati sui 2,79 miliardi di rubli (+147%), mentre nella prima metà del 2014 hanno toccato già i 2,32 miliardi, che in dollari corrispondono circa a 45 milioni. Un valore perciò molto lontano da quello del theatrical ma comunque in forte crescita, nonostante livelli di pirateria considerati tra i più alti al mondo.

Un altro fenomeno considerato rilevante dall’Osservatorio è la crescita delle produzioni regionali, sostenute sia dagli investimenti privati che dagli enti territoriali e spesso caratterizzate dall’uso di dialetti diffusi solo a livello locale. Nonostante la minor circolazione di tali prodotti,  le soluzioni distributive più mirate si sono dimostrate efficaci nel ripagare i costi di realizzazione sostenuti dai privati e si stanno affermando fortemente in zone come le Repubbliche di Sacha-Jacuzia e Buriazia, seppur con numeri che non lasciano (132 mila biglietti staccati nel 2013, pari a circa lo 0,1% del totale della Federazione Russa).

A livello statale, si segnala invece il cambiamento intrapreso nel finanziamento pubblico alla cinematografia nazionale, che ha visto una definizione più precisa degli ambiti di competenza spettanti al Ministero della Cultura (opere prime, sperimentali, dedicate all’infanzia e documentari) e il Fondo per il cinema (film commerciali e di animazione). La procedura per la selezione dei progetti ammessi al contributo statale è diventata più trasparente grazie a sessioni pubbliche di pitching, mentre la forma più frequente di finanziamento sono diventati i prestiti, ormai rappresentanti il 40% di tutte le erogazioni del Fondo, che ha invece quasi dimezzato i contributi a fondo perduto (passati dal 63 al 39% del totale).

Per quanto riguarda il processo di digitalizzazione delle sale, la transizione si sta ultimando e riguarda il 93% delle strutture, mentre sono il 75% i cinema che hanno tutti gli schermi convertiti alla nuova tecnologia. Tanto più colo il 9% dei film usciti nel 2014 è stato distribuito sia in digitale che in pellicola.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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