Ricavi in crescita per Notorious Pictures che a reso noti i risultati economico finanziari al 30 giugno 2014. La società di distribuzione chiude il primo semestre 2014 in significativa crescita, realizzando nel periodo risultati superiori rispetto a quelli dell’intero 2013: nel periodo considerato Notorious si conferma in Italia quarto distributore per numero di biglietti venduti al box office, primo assoluto tra gli indipendenti.

I ricavi si attestano a 15,2 milioni di euro, più che quadruplicati rispetto ai 3,6 milioni del primo semestre 2013. A tale significativa crescita concorrono i ricavi provenienti dalla distribuzione sul canale cinema ( 7,1 milioni rispetto a 3,1 milioni al 30 giugno 2013), i ricavi sul canale home video (0,6 milioni rispetto agli 0,2 milioni al 30 giugno 2013) e l’iscrizione di ricavi sui canali pay tv, free tv e pay per view per 6,3 milioni (assenti al 30 giugno 2013). Il risultato operativo lordo (EBITDA) è pari a 9,3 milioni di euro con una marginalità pari al 61% in significativa crescita rispetto agli 0,4 milioni del primo semestre 2013 (+12%). Il risultato operativo netto (EBIT) è pari a 7,1 milioni, in forte aumento rispetto all’EBIT di 0,1 milioni dei primi sei mesi del 2013. L’utile netto si attesta a 4,7 milioni, rispetto al sostanziale pareggio del primo semestre 2013. La società registra una posizione finanziaria netta attiva (cassa) per 8,8 milioni (0,3 milioni al 31 dicembre 2013). «Siamo particolarmente soddisfatti di confermare le attese per il primo semestre 2014» ha dichiarato l’ad di Notorious Pictures Guglielmo Marchetti (nella foto). «La società cresce esponenzialmente con particolare attenzione alla generazione di utili. I risultati ottenuti sono ancora più straordinari non includendo le risorse finanziarie raccolte in occasione della quotazione in Borsa. Stiamo lavorando al nuovo piano industriale, che contiamo di presentare entro il mese di novembre; le risorse raccolte in IPO saranno utilizzate per sostenere rapidamente un’ulteriore crescita sia dei ricavi che della marginalità».