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Il cinema spagnolo alza la testa. I dati della FAPAE

Il cinema spagnolo è in forma, nonostante la forte crisi economica e ha registrato la quota di mercato più alta della sua storia. Sono i dati annunciati nei giorni scorsi dalla FAPAE, l’associazione dei produttori cinematografici spagnoli, nell’abituale conferenza stampa che si tiene ogni anno nell’ambito del Festival di San Sebastian. Al 21 di settembre…

Il cinema spagnolo è in forma, nonostante la forte crisi economica e ha registrato la quota di mercato più alta della sua storia. Sono i dati annunciati nei giorni scorsi dalla FAPAE, l’associazione dei produttori cinematografici spagnoli, nell’abituale conferenza stampa che si tiene ogni anno nell’ambito del Festival di San Sebastian.

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Al 21 di settembre la quota di mercato de film nazionali è stata pari al 23,6% (dati Rentrak), risultato mai raggiunto prima e ci sono buone probabilità che per la fine dell’anno si attesti intorno al 25%, anche perché alcuni titoli importanti devono ancora essere distribuiti. Un risultato su cui ha influito sicuramente lo straordinario risultato della commedia Ocho appellidos vascos (nella foto) che in Spagna ha polverizzato ogni record totalizzando 56 milioni di euro al box office. Ma ci sono stati altri titoli forti, come il thriller El Niño, che in sala sall’inizio di settembre ha superato i 12 milioni di euro di incasso. Per quanto riguarda le produzioni realizzate nel 2014 sono in calo del 15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e si stima che una trentina di titoli realizzati quest’anno abbiano una probabilità di sfruttamento commerciale molto esteso.I film spagnoli costano di meno: il budget medio dei film è sceso rispetto al 2009 a meno della metà passando da 3,2 milioni di euro (2009) a 1,3 milioni di euro (2014). Per Ramon Colom, presidente FAPAE «le opere cinematografiche spagnole stanno vivendo un momento stupendo» anche se permangono problematiche nei rapporti con lo Stato: in particolare l’amministrazione statale è debitrice nei confronti dell’audiovisivo di circa 39 milioni di euro in totale di aiuti pubblici non pagati. Colom ha sollecitato il Governo al pagamento di quanto dovuto: «è un debito dello Stato e come tale il Governo ha l’obbligo di saldarlo».

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