Un 2014 in caduta libera, nemmeno Hunger Games salverà il box office Usa

Analisti sempre più preoccupati a Hollywood e dintorni. Se l’estate è stata la peggiore degli ultimi otto anni, con 3.800 milioni di dollari incassati e spettatori in calo del 15% rispetto all’estate 2013 (nonostante la presenza di potenziali  blockbuster come The Amazing Spider-Man 2 e Transformers: L’era dell’estinzione), l’autunno non sembra promettere di essere in grado di risollevare gli incassi.

La paura che qualcosa si sia rotto nel meccanismo che porta gli spettatori americani al cinema e che questi abbiano cambiato abitudini si fa tangibile e ora gli analisti ritengono che nel migliore dei casi il divario anno su anno potrebbe stabilirsi intorno al 3-4%, sempre che alcuni dei titoli di punta dell’autunno/inverno raccolgano i risultati sperati. Il nuovo capitolo della saga di Hunger Games e Lo Hobbit: La battaglia delle cinque armate dovrebbero eguagliare o fare meglio dei loro predecessori del 2013. Ma è difficile che Interstellar di Christopher Nolan bissi il successo di Gravity (oltre 274 milioni al box office americano nell’atunno 2013) o che Big Hero 6 (Disney) e I pinguini di Madagascar (DreamWorks Animation), pur “performando” bene,  possano raggiungere l’incasso da record di Frozen (oltre 400 milioni in Usa).  E poi ci saranno alcuni titoli che sono veramente delle incognite riguardo agli incassi come Exodus: Gods and Kings di Ridley Scott, il  musical Into the Woods con  Meryl Streep e Johnny Depp, The Imitation Game (frsco vincitore a Toronto) Birdman, passato a Venezia, e Unbroken di Angelina Jolie. (Fonte: Hollywood Reporter)

 

 

 

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