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Dalle window al device: il futuro del cinema secondo Katzenberg

15 dollari per un film al cinema, 4 dollari per vederlo in tv e 1,99 dollari per fruirne su smartphone: questo il nuovo modello cui dovranno adeguarsi la filiera del cinema e dell’audiovisivo secondo Jeffrey Katzenberg, il capo di DreamWorks Animation. Uno scenario in cui ad alimentare il valore del prodotto non saranno le finestre, viste anzi come il freno che impedisce los viluppo del settore.

15 dollari per un film al cinema, 4 dollari per vederlo in tv e 1,99 dollari per fruirne su smartphone: questo il nuovo modello cui dovranno adeguarsi la filiera del cinema e dell’audiovisivo secondo Jeffrey Katzenberg, il capo di DreamWorks Animation. Uno scenario in cui ad alimentare il valore del prodotto non saranno le finestre, cioè il lasso di tempo che attualmente intercorre tra la distribuzione di un titolo sui diversi canali di consumo, bensì la varietà dei dispositivi su cui sarà possibile effettuarne la visione. L’idea sul  futuro del cinema è stata espressa durante un intervento all’istituto di ricerca Milken, a Los Angeles, ed è stata accompagnata da una presa di posizione piuttosto forte sulle window, che secondo Katzenberg costituiscono uno dei principali freni allo sviluppo dell’industria cinematografica.

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Nella visione del CEO DreamWorks quello del film non è un business in crescita, al contrario di tv e forme brevi, e a impedirne l’evoluzione sono proprio i vecchi modelli distributivi, caratterizzati dalla rigida verticalizzazione della catena e destinati a cedere il passo a una logica ben più orizzontale e multidevice. Non per questo i cinema dovranno sparire, anzi, lo spettacolo in sala continuerà a essere il primo approdo dei lungometraggi, ma l’esclusività del grande schermo non potrà durare per più di 17 giorni, cioè 3 weekend. Questo infatti, sottolinea Katzenberg, è il periodo in cui la maggior parte dei titoli realizza il 95% degli incassi, per cui non ci sarebbe ragione di ritardarne ulteriormente l’approdo in home entertainment. Anche in questo campo, tuttavia, sarebbero destinate a cadere le divisioni tradizionali tra supporto fisico, video on demand e televisione: il digitale porrà tutte le esperienze di visione sullo stesso piano temporale, mentre a cambiare saranno le categorie di costo. In futuro, insomma, il film si pagherà “a centimetri”, in base alle misure dello schermo scelto, mentre il concetto di premium assumerà un connotato spaziale più che temporale.

Futuristica o realistica, di sicuro questa è la direzione in cui si sta già muovendo lo studio di animazione di Katzenberg, attivissimo nel rapporto con il leader statunitense dello streaming ad abbonamento. Con Netflix, DreamWorks ha infatti in cantiere non solo un cartoon basato su uno dei suoi ultimi film di animazione, Turbo, ma anche un progetto pluriennale destinato a portare online ben 300 ore di nuovi serial dedicati ai personaggi più amati della compagnia e delle altre library di cui detiene i diritti. Una strategia che conferma la convinzione di Katzenberg rispetto alle finestre che imbrigliano il settore, e che secondo il CEO non cadranno prima di una decina d’anni.

 

Fonte: Variety

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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