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Mubi: debutta oggi anche in Italia la piattaforma VOD e la community online dedicata al cinema d’autore

Presentata ufficialmente in occasione di TechCrunch Italy la particolarissima offerta del portale, che si basa sulla continua rotazione dei titoli proposti al pubblico cinefilo e su prezzi modici per abbonarsi al servizio su base mensile.

30 film al mese, con un nuovo titolo che ogni giorno va a sostituire quello più datato. Un catalogo che spazia dai grandi classici ai cult e ai film d’autore di uscita più recente e di tutte le nazionalità. In pratica una destinazione pensata per solleticare e soddisfare le esigenze dei cinefili che desiderano vedere cinema di qualità anche online, on demand e a costi più che moderati. Questa è l’idea semplice e diversa alla base di Mubi, un portale di SVOD (subscription video on demand) che ha trovato un compromesso per offrire ai suoi utenti un cinema di qualità senza puntare per forza sull’acquisizione di library enormi, contenuti esclusivi o, strategia ancora più dispendiosa, sulla produzione in proprio di nuovi titoli. E la cosa ancora più insolita, è che da oggi sarà disponibile anche in Italia, al costo di appena 4,99 euro al mese (che scendono a 2,91 euro per chi si iscrive per 12 mesi). A presentare il nuovo servizio è stato il suo ideatore e CEO, Efe Cakarel, che ha inaugurato oggi con un po’ di emozione il ramo italiano del portale in occasione dell’evento TechCrunch Italy, in corso al MAXXI di Roma.

mubi in italia

Ma andiamo con ordine: l’idea di Mubi risale al 2007, quando Efe Cakarel ha realizzato, seduto in un bar di Tokyo, di non aver modo di vedere online, tramite il suo laptop, un film del mastro Wong Kar-wai. Una piccola intuizione che però individuava con chiarezza un gap di mercato. Rispondere alla domanda insoddisfatta di cinema d’autore on demand non è stata però cosa semplice. Come ha raccontato lo sesso CEO di Mubi, nella sua prima versione il portale non riusciva a catturare pienamente l’attenzione del pubblico del web. Il motivo? Non tutti i cinefili condividevano le abitudini tecnologiche di Efe Cakarel: i laptop sono infatti usati massicciamente per il consumo di forme brevi di audiovisivo, per l’user generated content e le serie tv, ma non per Fellini. Il primo passo è stato dunque spostare il servizio sul piccolo schermo, ma a causa della scarsa diffusione degli apparecchi connessi in Rete, questo passaggio è stato effettuato stringendo prima di tutto alleanze con le console per videogame.

Era l’ottobre del 2010, e dopo un picco iniziale dovuto all’integrazione con la Playstation, l’utenza ha cominciato di nuovo ad appiattirsi. È stato quello il momento in cui Mubi ha trovato la propria formula vincente: i suoi fondatori hanno capito che c’era bisogno di accordarsi con gli studi cinematografici per ottenere i diritti su più titoli, ma che non potevano permettersi di acquisire intere library per 15-20 milioni di dollari. La soluzione è stata limitare l’offerta a disposizione degli utenti a soli 30 titoli, aggiornati però di giorno in giorno con un nuovo film con cui sostituire il più vecchio nel menu. Gli utenti, in parole povere, hanno sempre a disposizione 30 titoli tra cui scegliere, e 30 giorni per vederli dal momento del caricamento. Il risultato: Mubi ha registrato 8,4 milioni di visitatori unici nel 2012 e 10,6 milioni nel 2013, fino a settembre. Ha 6,5 milioni di utenti registrati a livello globale ed è presente in oltre 18 Paesi sulle console Playstation, che salgono a 58 se si prendono in considerazione le connected tv SONY Bravia. Ha sviluppato inoltre app per la Google Tv e per iPad.

In Italia il servizio è disponibile al sito Mubi.com con un’offerta di 30 titoli di sicuro interesse per gli amanti del cinema. Il suo ingresso non sarà eclatante come quello di una Netflix (leader americano dello SVOD) o di un colosso dell’e-commerce come Amazon. Si tratta tuttavia di una novità importante in un contesto in cui il video on demand ad abbonamento stenta ancora ad affermarsi, ed è appannaggio di pochissimi operatori. C’è inoltre da chiedersi se Mubi riuscirà a prender piede anche da noi non solo in qualità di portale di streaming, ma anche quale community di riferimento per gli amanti del cinema, al pari della sua versione internazionale.

Vi rimandiamo qui per un quadro del nostro mercato VOD. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti sul settore.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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