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Maccanico, Warner: politiche di pricing e windows per fare in modo che l’online generi e non cannibalizzi valore

Il DG di Warner Bros Italia parla di video on demand e trasformazioni del mercato al convegno del Corecom Lazio “Il futuro delle comunicazioni – La sfida si gioca sui contenuti”.

Se il futuro della comunicazione e dell’industria dell’entertainment è nei contenuti, la sfida è nel capire come gestirli, soprattutto in un’era in cui si va affermando in modo sempre più netto la centralità della Rete. A sottolinearlo è stato Nicola Maccanico, direttore generale di Warner Bros. Italia, intervenuto al convegno organizzato ieri a Roma dal Corecom Lazio.

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“Tutte le multinazionali si pongono oggi il problema di come gestire le possibilità offerte dalla Rete e dai new media – ha spiegato Maccanico – in modo che diventino un moltiplicatore di valore, e quindi di fatturato e di posti di lavoro, e non si assista invece a una cannibalizzazione di quello stesso valore”.

Gli operatori cinematografici, in particolare, starebbero affrontando una fase di transizione simile all’uscita da un monopolio, non del mercato ma delle modalità di diffusione del prodotto cinematografico. Se prima i film seguivano un percorso prestabilito dalla sala all’home video e alla tv generalista, cui poi si è aggiunta la pay-tv, l’entrata in campo dell’online ha cambiato le carte in tavola, rendendo meno scontato su quali canali, a che prezzi e con quali tempistiche rendere disponibili i contenuti.

“La sfida di domani implica un ripensamento di questo modello e delle window. La ragione per cui ciò non è ancora avvenuto e sta procedendo a rilento è il timore che nel momento in cui offriremo tutto insieme su tutte le piattaforme, all’aumento delle possibilità di fruizione non corrisponda né un aumento dei consumatori né del valore dei consumi”.

Secondo Maccanico il tema che si pone innanzitutto agli operatori del settore è quello del prezzo:

“Prima non c’erano tante opzioni, mentre adesso non è indifferente stabilire a quale costo offrire un file su Internet, piuttosto che un DVD col suo packaging, o un film su una tv che lo deve anche promuovere. Se non indoviniamo le giuste direzioni di prezzo, rischiamo di orientare i consumatori verso scelte che non generano valore. Senza una strategia adeguata, il più può facilmente trasformarsi in meno”.

C’è poi il costante ostacolo della pirateria, che secondo il DG Warner rischia di danneggiare soprattutto le piccole e medie aziende, e non le grandi major come vorrebbero certe posizioni descritte come demagogiche:

“Warner continuerà a esistere nonostante la pirateria e Christopher Nolan continuerà a fare film, non so invece quanti nuovi Sorrentino e Garrone potranno nascere”.

Un altro punto di vista interessante sui nuovi scenari che dovrà affrontare il mercato dell’audiovisivo, è venuto sempre nel corso del convegno da Lorenzo Mieli di Fremantle Media, compagnia specializzata nella produzione per la tv, che ha messo sul banco un tema poco dibattuto ma centrale come quello dei diritti sui contenuti.

“Netflix [leader americano nel settore del video on demand] ha provato più volte a espandersi in Italia ma ha dovuto sempre triarsi indietro, perché non riuscirebbe mai a farsi dare contemporaneamente le library di Rai e Mediaset per motivi politici. E questo perché in Italia manca una chiara regolamentazione della proprietà intellettuale. Nel mercato televisivo, data la moltiplicazione delle piattaforme e dei canali di fruizione, molti grandi investitori hanno deciso di cominciare a investire non sugli spazi pubblicitari ma direttamente nella produzione di serie tv. Da noi questo non succede perché le emittenti pretendono di mantenere i diritti su tutto, compreso il video on demand. Così ad esempio Homeland non sarebbe mai stato prodotto: si tratta di un serial nato in un mercato che fino a qualche anno fa non conosceva nessuno, come quello israeliano. Poi è stato venduto negli USA ed è diventata una delle serie di maggior successo degli ultimi anni”.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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