YouTube: nascono ufficialmente i canali a pagamento Digitale Distribuzione by Davide Dellacasa - Maggio 10, 20130 Il portale di Google si lancia a capofitto nel VOD con un progetto sperimentale che consentirà a 30 partner di introdurre un’offerta ad abbonamento. Ma altri sono destinati ad aggiungersi nel corso dei prossimi mesi, andando a incrementare una rosa di canali che comprende già soggetti quali UFC, National Geographic e Magnolia Pictures. Come si rumoreggiava già da inizio anno, YouTube ha infine confermato e lanciato un programma pilota che prevede l’introduzione di un abbonamento, a costo modico, per 30 53 dei canali suoi partner. I prezzi previsti per l’iscrizione partono da soli 99 centesimi al mese fino ad arrivare a 7,99 dollari, mentre la cifra media richiesta agli utenti è di 2,99 dollari. I partner del portale coinvolti nell’iniziativa spaziano da quelli operanti nello sport come UFC, a enti non-profit tipo Sesame Workshop, fino a National Geographic e a studi cinematografici come Magnolia Pictures. Stando a quanto dichiarato dall’hub video di Google, la mossa è da considerare come naturale evoluzione della strategia di partnership perseguita ormai dal 2007, basata sulla divisione degli utili delle inserzioni pubblicitarie tra YouTube e i fornitori di contenuti. Un metodo di espansione che ha portato finora alla nascita di 1 milione di canali capaci di generare utili, per quanto i vertici della compagnia non si sbilancino con previsioni in merito a quale percentuale dei suoi utenti unici mensili (attualmente più di un miliardo) accetterà di convertirsi all’offerta a pagamento. I contenuti sotto abbonamento, assicura però il portale, sono destinati presto ad aumentare con l’aggiunta progressiva di nuovi partner, che di sicuro daranno forte impulso all’influenza di YouTube nel mercato del video on demand, in cui il portale è già presente ad esempio con YouTube Movies. La concorrenzialità della controllata di Google nei confronti di leader del settore come Netflix, in particolare, potrebbe crescere in modo significativo se la piattaforma verrà usata dai fornitori di contenuti per promuovere produzioni originali, creati appositamente per la distribuzione online, e non solo per la riposizione di film, programmi tv e prodotti circolanti già su altri media. A questo link, la lista completa dei 53 canali che si sono già aggiunti all’iniziativa di YouTube nell’on demand. Fonte: THR