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Cinema: Cinetel conferma i forti cali del 2012 e la perdita di quote di mercato del prodotto italiano

Non è certo una novità, ma i dati ufficiali rilasciati oggi da Anica e Cinetel sul mercato del cinema in Italia lo hanno confermato: il 2012 si chiude in perdita, con un -10% nelle presenze, che si attestano intorno ai 91 milioni di biglietti staccati, e un -8% negli incassi, pari a circa 608 milioni di euro.

Non è certo una novità, ma i dati ufficiali rilasciati oggi da Anica e Cinetel sul mercato del cinema in Italia lo hanno confermato: il 2012 si chiude in perdita, con un -10% nelle presenze, che si attestano intorno ai 91 milioni di biglietti staccati, e un -8% negli incassi, pari a circa 608 milioni di euro. In calo anche la quota di mercato del prodotto nazionale (comprese le coproduzioni), che passa dal 37% del 2011 al 26,54% del 2012, a vantaggio soprattutto del cinema statunitense (51,18%) e delle altre produzioni europee (18,34%).  Sostanzialmente invariato invece il numero di film distribuiti, che passa da 360 a 363, per quanto, similmente agli altri anni, la maggior parte delle presenze si concentra in cima alla classifica dei titoli con le  migliori performance. I primi 29 film del 2012 hanno infatti realizzato il 50% degli spettatori complessivi. Confermata inoltre la top 10 che vi avevamo già illustrato a fine anno (la trovate qui), con in testa la commedia Benvenuti Al Nord (oltre 27 milioni di euro guadagnati e 4,28 milioni di spettatori), seguita dal film d’animazione Madagascar 3: Ricercati in Europa (21,8 milioni di euro e 3 milioni di spettatori) e da Breaking Dawn Parte II (18,6 milioni di euro e 2,8 milioni di spettatori). In cima alla classifica delle distribuzioni compare Warner Bros Italia (20,89% delle presenze e 22% degli incassi), mentre al secondo posto troviamo Medusa Film (con percentuali rispettivamente del 19 e del 18%) e al terzo il ramo italiano di Universal (con quote di circa il 16 e il 17%).

Più interessante appare il dettaglio dei diversi mesi dell’anno, che mostra come l’andamento fortemente negativo del 2012, in termini di biglietti venduti, sia dovuto soprattutto ai ribassi nei mesi di maggio, giugno e luglio. Nel periodo compreso da agosto a dicembre, in realtà, il mercato ha performato meglio del 2011, con un complessivo aumento di presenze pari a 3,2 punti percentuali. Una nota ritenuta positiva dagli operatori del settore, inoltre, è lo spostamento delle nuove uscite cinematografiche al giovedì, che da ottobre ha fatto guadagnare a questa giornata, prima un po’ fiacca, il 15,86% in termini di spettatori (per quanto si siano registrati invece cali rilevanti in altri giorni della settimana come il lunedì).

Quasi invariato il prezzo medio del biglietto, che va da 6,22 a 6,26 euro, e a cui non può perciò essere attribuita la perdita di quasi 10 milioni di spettatori registrata nel 2012. Un calo che ovviamente gli operatori attribuiscono principalmente alla crisi, invitando però anche a guardare agli sviluppi positivi che si prospettano per il 2013. Il presidente degli esercenti Anec, Lionello Cerri, ha espresso fiducia negli esiti della collaborazione tra le associazioni della filiera, che porterà prima di tutto a una nuova iniziativa promozionale, chiamata Festa del Cinema e in programma dal 9 al 15 maggio, su cui per ora non sono tuttavia  stati rilasciati ulteriori dettagli.  Giudicato positivamente anche l’impegno delle distribuzioni a evitare il drastico calo di prodotto registrato nella scorsa stagione estiva e a far uscire i film in contemporanea con altri Paesi europei o in concomitanza a eventi quali il Festival di Cannes. Da ricordare anche l’arrivo della Carta dello studente, un sistema di sconti destinato agli alunni di scuole medie inferiori e superiori (di cui vi abbiamo già parlato qui).

Il presidente dei distributori Anica, Richard Borg, da parte sua ha sottolineato come i ribassi del 2012 siano in gran parte da attribuire alla mancanza di un prodotto nazionale forte, in grado di portare le folle in sala, esprimendo tuttavia soddisfazione per “l’approccio dimostrato dai  produttori, che stanno studiando come aiutare il cinema italiano a crescere”. Di contro, per il presidente dell’Anica, Riccardo Tozzi, i problemi riscontrati nel 2012 non possono essere solo di prodotto: primo, perché l’anno precedente ha mostrato un andamento analogo a fronte di una quota di mercato dei film italiani molto più forte di quella attuale, e in secondo luogo per come stanno andando gli esordi della nuova stagione. “Le prime due settimane del 2013 – ha spiegato Tozzi –  hanno visto una partenza fortissima del cinema italiano, passato dal 34 al 42% del mercato, ma una diminuzione del totale di spettatori, inferiore quasi del 20%”. Non solo: nello scorso anno, tutti i film italiani hanno perso tra il 30 e il 40% rispetto alle previsioni di incasso, “dal film d’autore più raffinato alla commedia più semplice possibile”. Nonostante l’Anica abbia avviato uno studio qualitativo in merito alle performance del cinema italiano, secondo Tozzi quello che manca è “una vera politica a sostegno dell’industria culturale”, il che implica il fronte dell’educazione, ma soprattutto una normativa antipirateria in grado di contrastare “un nuovo modello di consumo basato sulla gratuità e l’illegalità”. Se non si interverrà sul fronte legislativo, il presidente dell’Anica prevede una distruzione del valore dei film in Rete, cioè quello che “in futuro si prospetta come il principale bacino di sfruttamento dell’opera cinematografica dopo la sala”. Il riferimento è ovviamente all’offerta legale di film online, che secondo Tozzi prenderà piede a breve anche in Italia, ma rischia di partire inutilmente se non protetta da quell’erosione di pubblico già avviata dalla pirateria.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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