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Siae: calano gli incassi del cinema, “orfano” dell’effetto novità del 3D.

-9,24% è la perdita registrata dal settore della settima arte nel primo semestre 2011 a confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente. Ma la settima arte rimane tra i generi di spettacolo più forti al botteghino anche grazie alla spinta delle commedie italiane.

Si parla già di crisi dei pop corn: i nuovi dati dell‘Osservatorio sullo spettacolo della Siae hanno infatti mostrato un settore in perdita: ben il 3,81% di incassi in meno rispetto ai primi 6 mesi del 2010, ma non al botteghino. La spesa per il solo acquisto dei biglietti è infatti rimasta stabile a circa 1 miliardo di euro, in flessione di appena lo 0,81%, mentre a perdere è stato il giro d’affari generato dal consumo di cinema, teatro, eventi sportivi ecc., in cui rientrano voci come ristorazione e guardaroba, prenotazione dei posti e altri tipi di servizi forniti allo spettatore.

 

Ed è stato proprio questo ambito a contrarsi del 9%, attestandosi  su un ammontare  di circa 600 milioni di euro, cominciando forse a delineare un cambiamento nelle abitudini di consumo legato al particolare frangente economico del Paese. Ci sono poi da considerare le peculiarità dei vari settori monitorati dalla Siae: smontando il dato aggregato, infatti, si vede come molti canali di intrattenimento abbiano perso punti percentuali, a partire dal cinema. La settima arte si colloca infatti al secondo posto per gli incassi, pari a circa 396 milioni di euro e superiori a quelli registrati dalle attività teatrali (201,6 milioni) e sportive (195,8 milioni, che tuttavia balzano sempre in cima alla classifica se si considera il volume d’affari generato dal settore, che supera i 612 milioni). Al botteghino, insomma, il cinema è secondo solo a ballo e concertini (449,6 milioni), ma calano gli ingressi (quasi 60 milioni e mezzo di biglietti venduti, -3,8% rispetto all’anno precedente) e il settore perde di più rispetto ai già citati concorrenti nell’accaparramento del tempo libero, con un calo che si aggira intorno al -10%. A mancare, secondo la Siae, è stato l’effetto 3D che ha sostenuto il box office del 2010 e che comincia a presentare i primi segni di cedimento.

Interessante è anche come si declinano queste cifre a livello locale: oggi l’edizione romana del Corriere della Sera titolava “Il Cinema è Capitale”, riferendosi agli oltre 41 milioni e mezzo di euro spesi dai romani in cinema, ma gli risponde La Repubblica Roma, evidenziando la tendenza degli spettatori capitolini a concentrare le presenze nel week end  e a diminuire le spese accessorie.

Nel  caso ci fossero ancora dubbi, i dati Siae confermano infine il successo del cinema italiano, o meglio delle commedie italiane. Ce ne sono sei tra i primi dieci film al botteghino: primo fra tutti, ovviamente, Checco Zalone, che con il suo Che bella giornata ha scavalcato perfino Johnny Depp e i Pirati dei Caraibi: oltre i confini del mare. Seguono Qualunquemente di Antonio Albanese, gli Immaturi con Ambra Angiolini, Raoul Bova e Ricky Memphis, e la guerra di Femmine contro maschi di Fausto Brizzi. Al sesto e settimo posto ritroviamo altri due grandi incassi made in USA come l’ultimo capitolo di Fast e Furious e Una notte da leoni. Ma dopo la breve parentesi si riprende con l’ottavo posto di Aldo, Giovanni e Giacomo (La banda dei Babbi Natale), a cui segue quasi a rischio squalifica il premio Oscar Il discorso del re, e in ultimo la commedia di Massimiliano Bruno con Paola Cortellesi, Rocco Papaleo e Raoul Bova, Nessuno mi può giudicare.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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