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Anche You Tube sta per lanciare il suo servizio di movie-on-demand

C’era da aspettarselo che anche un colosso come Youtube (di proprietà Google) voglia provare a gettarsi nella mischia del noleggio cinematografico on-line, visto che può vantare centinaia di milioni di visitatori ed è tra i più utilizzati al mondo. Con la collaborazione dei più importanti studios cinematografici il sito lancerà a breve un servizio che…

C’era da aspettarselo che anche un colosso come Youtube (di proprietà Google) voglia provare a gettarsi nella mischia del noleggio cinematografico on-line, visto che può vantare centinaia di milioni di visitatori ed è tra i più utilizzati al mondo.

Con la collaborazione dei più importanti studios cinematografici il sito lancerà a breve un servizio che proverà a minare le posizioni dei due leader del settore: iTunes e l’americano Netflix.

Da maggio (data probabile) Youtube farà partire il suo servizio di movie-on-demand, inizialmente limitato al mercato USA, con un vasto catalogo di blockbuster che renderà disponibili a soli 2 dollari. Le lunghe trattative con la Sony, Warner Bros ed Universal Pictures sono andate a buon fine mentre proseguono quelle con Paramount, Fox e Disney.

Youtube sta investendo molti sforzi per tentare di cambiare la sua immagine e non apparire solo come distributore di video amatoriali. Dopo la sperimentazione di alcuni importanti eventi live trasmessi in streaming, come il concerto degli U2 a Pasadena, quest’anno ha reso disponibili on-line alcune pellicole indipendenti presentate al Sundance Festival.

I suoi 100 milioni di utenti fanno gola a molti e dovrà cercare di contrastare il leader assoluto che attualmente è Netflix (23 milioni di utenti negli USA), ma anche il servizio via cavo Comcast e iTunes di Apple, che lentamente sta allestendo un catalogo sempre più vasto e vario di titoli.

Youtube è stata acquistata da Google 5 anni fa e il suo fatturato è di 544 milioni di dollari. Si ritiene che recentemente il bilancio sia diventato positivo, e con il servizio di movie-on-demand è certamente uno delle tante modalità con cui l’azienda proverà a far cassa (proprio come ha intenzione di fare anche Facebook).

Fonte: Guardian

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