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Occhiali 3D il Podcast Speciale

Si è tenuta questa mattina a Roma la Conferenza Stampa Occhiali 3D – Una montatura orribile di cui scrivevo questa mattina. Qui di seguito pubblico il testo del comunicato stampa distribuito all’evento di cui parleremo in una puntata speciale del nostro podcast settimanale, che manderemo live tra qualche minuto, proprio qui sotto in questo post(o)…

Si è tenuta questa mattina a Roma la Conferenza Stampa Occhiali 3D – Una montatura orribile di cui scrivevo questa mattina.

Qui di seguito pubblico il testo del comunicato stampa distribuito all’evento di cui parleremo in una puntata speciale del nostro podcast settimanale, che manderemo live tra qualche minuto, proprio qui sotto in questo post(o) o su questa pagina di Ustream. Nel post precedente trovate invece il comunicato emanato subito dopo l’evento.

Come spettatore appassionato di cinema, padre di famiglia, consumatore rivendico non solo il diritto alla corretta informazione su questo (come di altri) argomenti riguardanti la salute, ma anche l’accessibilità a tutte le forme di intrattenimento offerte dalla moderna tecnologia e disponibili in altri paesi, comprese, in questo caso, le diverse modalità di fruizione del 3D, con tutto il meglio che la tecnologia ci mette a disposizione.

Avrei una gran voglia di allargare il discorso ai download legali e a tutte le altre cose che nel nostro mercato non sono possibili senza che sia ben chiaro il perché, ma per il momento mi limito a ribadire che anche l’intrattenimento è un diritto.

Il poter liberamente scegliere come, quando e facendo cosa passare il proprio tempo libero è qualcosa che va difeso e rifiuto qualsiasi vincolo ingiustificato, pretestuoso e allarmistico e questa è una libertà, che forse, a ben guardare, è una delle poche ad esserci rimaste (anche se certi tentativi di imbavagliare internet, dove un’intera generazione passa più tempo che davanti alla TV, hanno già insospettito più di uno).

Qui sotto il codice per partecipare al podcast, sotto, per documentazione, il testo distribuito alla conferenza stampa. Contro la demonizzazione degli occhiali 3D c’è anche un gruppo su Facebook.

Live TV : Ustream

OCCHIALI 3D: UNA MONTATURA ORRIBILE

1) I numeri del cinema in Italia da molto tempo non erano così belli: alla data del 15 marzo, gli spettatori sono in aumento del 30% sul 2009. Merito di questo positivo andamento va, oltre che ad alcuni film italiani, ai film in 3D che hanno raccolto un particolare gradimento del pubblico. Sono quasi quindici milioni gli spettatori che hanno fino a oggi affollato le circa 500 sale 3D italiane: 7,5 milioni nel 2009 e oltre 7 milioni nei primi mesi del 2010. Pochissime e trascurabili le segnalazioni di inconvenienti e non ci risulta che nessuno di questi spettatori abbia riportato patologie accertate, derivanti dalla visione di un film 3D. E in tutto il resto del mondo molte centinaia di milioni di persone hanno fino ad oggi assistito a proiezioni 3D senza che sia noto alcun problema.

2) In questa positiva e pacifica situazione scoppia la “bomba” occhiali 3D sulla base di un’allarmistica denuncia di una associazione di consumatori che, anche sfruttando l’emotività mediaticamente alimentata da un caso non accertato, non documentato e per certi aspetti piuttosto originale, si appella al ministero della Salute per imporre, senza alcuna ricognizione scientifica, una serie di stringenti divieti che renderebbero praticamente impossibile l’uso degli occhiali 3D (ne è stato chiesto il divieto ai minori di 14 anni e si vorrebbe imporre un intervallo di almeno 10 minuti per ogni ora di proiezione 3D). Un accanimento particolare viene riservato agli occhiali riutilizzabili.

3) Il ministero della Salute, a sua volta, in un primo momento, in data 24 febbraio, emana una circolare con la quale dispone che le Asl si facciano carico di approvare le procedure di disinfezione degli occhiali 3D, alle quali l’esercizio si attiene. Solo successivamente, sotto una forte pressione allarmistica, generata dalle accuse citate, il Consiglio Superiore di Sanità emana,in data 2 marzo, un parere che sembra basato sull’esame di tecnologie sorpassate e non rispondenti a quelle attualmente applicate (es. uso del doppio proiettore, che oggi non esiste più; uso di occhiali polarizzati “lineari”, mentre oggi sono in gran parte “circolari” o non polarizzati). Sulla base di questo parere, il Consiglio chiede che le proiezioni 3D siano sconsigliate ai minori di anni 6, che l’uso degli occhiali 3D sia limitato nel tempo per tutti e che siano privilegiati gli occhiali monouso. Ciò premesso,il Consiglio Superiore dichiara che non sussistono controindicazioni cliniche all’uso degli occhiali 3D, purché usati per un moderato periodo di tempo.

4) Il ministero della Salute, senza ascoltare le rappresentanze dell’industria cinematografica e senza consultare le industrie tecniche emana in data 17 marzo una circolare con la quale dispone che il pubblico del cinema sia informato che le proiezioni 3D sono sconsigliate ai minori di anni 6, e che gli adulti debbono usare gli occhiali 3D per un periodo non superiore alla durata di uno spettacolo, “compreso l’intervallo”. Inoltre,il ministero ricorda il parere del Consiglio Superiore sulla preferenza per gli occhiali 3D monouso e, senza nulla stabilire in materia, si riserva di intervenire con eventuali ulteriori disposizioni.

A sua volta l’industria cinematografica, senza attendere sollecitazioni , aveva già provveduto a:

1) disporre accurate procedure di disinfezione degli occhiali 3D riutilizzabili al termine di ogni proiezione, che sono approvate da alcune Asl competenti, e che utilizzano specifici prodotti a garanzia dell’eliminazione di ogni microbo patogeno;

2) avvisare il pubblico che gli occhiali 3D sono sconsigliati per i bambini piccoli, che quelli riutilizzabili sono soggetti a disinfezione, e che nessun tipo di occhiale 3D va utilizzato al fuori dell’ambito della proiezione (es. come occhiale da sole);

3) Consultare qualificati esperti oftalmologi nazionali e internazionali, i quali confermano che, seguendo le procedure previste, l’uso degli occhiali 3D di qualunque tipo non è dannoso e che al più può mettere in evidenza patologie già esistenti o latenti.

Fin qui i fatti fino a ieri. Sulla base di tutto ciò, l’industria cinematografica annuncia che:

1) si atterrà alle disposizioni emesse dal ministero della Salute in materia di avviso agli spettatori sul fatto che l’uso degli occhiali 3D è controindicato sotto i 6 anni di età e che per gli adulti è sconsigliato l’uso continuativo per una visione che ecceda quella di un solo spettacolo, “compreso l’intervallo”.

2) Continuerà a utilizzare occhiali 3D di tutte le tipologie attualmente esistenti perché le procedure di disinfezione adottate garantiscono la tutela della salute, ed inoltre perché è assolutamente impossibile la visione di un film 3D scambiando una tecnologia con l’altra (cioè “attiva”, che si serve di occhiali 3D riutilizzabili, e “passiva”, che utilizza i monouso).

3) Ove l’autorità competente dovesse disporre il divieto per gli occhiali 3D riutilizzabili, avverte che ciò produrrà l’immediata chiusura di circa 300 schermi cinematografici tra migliori e più avanzati d’Italia con sperpero di decine di milioni di euro di investimenti, pesanti ricadute occupazionali e gravi disagi per i cittadini che non avranno più a disposizione quelle strutture che oggi mostrano di gradire molto. In tal caso sono anche prevedibili azioni a tutela dei diritti di impresa e a risarcimento dei danni subiti.

4) Chiede l’urgente convocazione al ministero della Salute per poter illustrare la fondatezza delle proprie ragioni e quindi contribuire a un intervento dell’autorità competente meditato, basato su informazioni certe e non suggerito da allarmismi che utilizzano come alibi la tutela della salute pubblica, la quale non è in alcun modo messa a repentaglio dalle corrette proiezioni 3D.

VOGLIAMO TUTELARE GLI SPETTATORI
VOGLIAMO ESSERE UGUALI AGLI ALTRI PAESI
VOGLIAMO CHE IL CINEMA VADA ANCORA BENE
VOGLIAMO CHE TUTTI SI DIVERTANO IN MODO SANO

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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