You are here
Home > Box Office > Box Office Italia > Avatar, la guerra dei record e Harry Potter in 3D

Avatar, la guerra dei record e Harry Potter in 3D

Avatar, come già detto, porta il cinema nell’era del Cinema 2.0 e anche se dubito che qualcuno batterà realmente questi record nel breve termine i numeri che sta facendo rendono necessario correre ai ripari, per evitare di fare brutta figura con i blockbuster non 3D dei prossimi anni. Penso sia da leggere in quest’ottica la…

Avatar, come già detto, porta il cinema nell’era del Cinema 2.0 e anche se dubito che qualcuno batterà realmente questi record nel breve termine i numeri che sta facendo rendono necessario correre ai ripari, per evitare di fare brutta figura con i blockbuster non 3D dei prossimi anni.

Penso sia da leggere in quest’ottica la notizia della conversione al 3D anche degli ultimi capitoli di Harry Potter (e i Doni della Morte 1 e 2) e basta farsi due conti, anche solo sull’Italia, per capire il perché.

Harry Potter e il Principe Mezzosangue ha incassato nel nostro paese poco più di 18.300.0000 Euro, portando al cinema quasi 3 milioni di persone, da cui discendo un prezzo medio del biglietto di 6,13 Euro.

Se gli stessi 3 milioni di persone avessero pagato il prezzo medio del biglietto di Avatar, ad oggi 8,44 Euro, l’incasso finale del film sarebbe stato di oltre 25.000.000 di Euro.

Dato che da quel che si legge convertire un film come Harry Potter in 3D costa 5 milioni di $ ecco lì che solo con il differenziale potenziale di incasso dell’Italia l’operazione è già più che conveniente, anche perché il parco sale 3D è in continua crescita e quindi, teoricamente, sono in aumento le situazioni in cui il film potrà essere proiettato in 3D e quindi il prezzo medio è destinato a crescere ancora, visto che ad esempio per L’Era Glaciale 3, solo pochi mesi fa ma con la metà circa delle sale 3D di adesso, è stato di 7,32 Euro.

Bisognerà però vedere quanto pubblico sceglierà effettivamente di preferire la visione in 3D di un film che non ha le caratteristiche di Avatar e di altri titoli concepiti per il 3D, ma a cui la terza dimensione è stata aggiunta in post-produzione, oppure opterà con maggiore serenità per la visione tradizionale.

Il rischio è di trovarsi di fronte a due tre anni in cui non sarà facile distinguere tra film nati e concepiti in 3D e film proposti in 3D solo per ragioni di box office, una strada che rappresenta un’opportunità, ma anche un rischio per il neonato formato e la sua capacità di dimostrare quanto sembra perfettamente riuscito a fare con Avatar, cioè che il 3D è effettivamente un’esperienza a valore aggiunto.

PS: sul record di Avatar leggi anche questo post.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
Top
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI 
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI