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Il suicidio della televisione

Che la televisione sarebbe morta, sostituita da internet, l’ho capito la prima volta in cui ho visto uno spot tv (il mitico primo spot del Mac qui sopra per la precisione) rimbalzare da un college californiano a Milano per poi apparire magicamente, in formato francobollo, su un computer dell’Università di Tor Vergata. Doveva essere il…

Che la televisione sarebbe morta, sostituita da internet, l’ho capito la prima volta in cui ho visto uno spot tv (il mitico primo spot del Mac qui sopra per la precisione) rimbalzare da un college californiano a Milano per poi apparire magicamente, in formato francobollo, su un computer dell’Università di Tor Vergata.

Doveva essere il 1993 o il ’94, internet non era ancora entrata nelle nostre case ma era già tutto lì, perché se si poteva spostare un video da un server dall’altra parte del pianeta per vederselo sul proprio computer, era solo una questione di tempo, prima o poi i computer interconnessi avrebbero sostituito tutti gli altri media. O, meglio, sarebbero diventati l’infrastruttura attraverso cui si esprimono tutti gli altri media.

Allora il file era un .mov e il protocollo l’ftp, mentre oggi va per la maggiore l’.flv e lo streaming, ma a differenza di apparecchi dedicati, come televisori e decoder, su un computer si possono vedere centinaia di formati video, distribuiti in molte modalità diverse, download o streaming, on demand o live.

Insomma, con un computer ed una buona connessione ad internet non c’è più bisogno d’altro. Se poi chi produce contenuti li rendesse disponibili in rete in modo legale e realmente fruibile, a prezzi equi, questo sarebbe vero fino in fondo anche per chi si fa lo scrupolo di non piratare o vive in paesi tecnologicamente arretrati come il nostro, dove i contenuti legali in italiano sono praticamente inesistenti. Ecco lì, la televisone è morta.

Anche perché attraverso questa rete di pc, cellulari, tablet, iPhone, lettori mp3 e via dicendo i contenuti video diventano fruibili e portabili ovunque e uno può portarsi al mare tutta la collezione di DVD senza organizzare un trasloco. E così non è morta solo la televisione, ma anche tutta quella pletora di apparecchi nonofunzione, come decoder, lettori DVD e VHS, di cui ci siamo riempiti le case.

Nonostante tutti questi difetti, però, la televisione continua a dominare potente i nostri salotti, le nostre case e le nostre vite, con l’eccezione di quelle di molti ragazzi che, già avanti sui tempi, fanno tutto col proprio computer/telefonino. Insomma l’agonia della televisione è lenta.

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La televisione ha resistito fino ad oggi perché era lì, rassicurante e immediata. La sua invasività e monodirezionalità, il fatto che il massimo grado di libertà consentito sia lo zapping, sono i suoi punti di forza, quello che permette alla tv di costruire celebrità sul nulla, di creare o ignorare, di vincere, grazia al nostro bisogno di certezze e alla nostra pigrizia, sull’accoppiata magica internet e computer.

Si perché mentre il sistema internet+pc non è facile da configurare e un malfunzionamento genera quanta più ansia quanto più bassa è l’alfabetizzazione informatica del suo proprietario (quindi mediamente tantissima ansia), la televisione sta lì, è una certezza, l’accendi e va, funziona.

Almeno era così finché la televisione non ha deciso di mettersi a inseguire l’innovazione a tutti i costi e i vari broadcaster di farsi concorrenza a colpi di novità tecniche rilasciate troppo velocemente, perdendo in questo modo l’unico punto di forza che gli era rimasto, di essere rassicurante, facile anche per mia nonna che chiamava il tecnico per farsi sintonizzare i canali. La televisione ha rinunciato ad essere, almeno nel nostro paese, una certezza. Suicidandosi!

Sono anni che ci lamentiamo dei troppi apparecchi che è diventato necessario collegare al televisore per vedere lo sport, i film e le serie tv preferite (per non parlare dei troppi abbonamenti che è necessario pagare per farlo), ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è probabilmente il passaggio al digitale terrestre dei primi canali.

Le avvisaglie le avevo avute prima dell’estate, ora al rientro delle vacanze ne ho la conferma. Pur avendo un bel televisore HD con tanto di sintonizzatore DT incorporato e slot per le schede premium e, ovviamente, MySkyHD non riesco più a vedere la televisione perché la televisione non c’è più e anche se la ritrovo non sono più sicuro di cosa ci sarà alla prossima riaccensione.

A volte sono tentato di lasciarla accesa su un canale per essere sicuro di ritrovarlo al ritorno, ma col Digitale Terrestre non funziona nemmeno questo.

Ad esempio risintonizzare i canali della televisione analogica è stata una fatica che mi lascia insoddisfatto, perché quei buchi sul 2 e sul 4 interrompono il fluire dello zapping. Ma non potevate spegnerlo l’analogico e portarci tutti sul digitale, da subito? Non si rendono conto che questa instabilità disaffeziona, allontana, soprattutto se altrove c’è qualcosa che è ogni giorno più stabile?

Passare col telecomando da quella certezza bucherellata rimasta, cioè dall’analogico al Digitale Terrestre, non è fluido e poi il Digitale Terrestre c’è e non c’è, va e viene. La comica più grande, che immagino essere solo un mio problema, con Mediaset Premium è che a casa mia si vede durante il giorno ma verso le 20.30-21 smette di funzionare, cioè non prende più, il segnale è assente!

Anche Sky, che continua a mettere, aggiungere e spostare canali, disorienta quanto MySpace. Inoltre l’alternanza di canali HD a canali normali, con il tempo che impiegano i televisori ad adattarsi ai diversi formati video, ha reso lo zapping una cosa antipatica e poco fluida. Certo MySky è una bella comodità, peccato che questa estate il decoder abbia smesso di funzionare all’improvviso: me l’hanno sostituito, ma io ho perso i finali di stagione di 4 serie che avevo registrato e di una decina di film, praticamente l’unico motivo per cui pago l’abbonamento, chi me li restituisce, visto che all’atto della sostituzione del decoder mi hanno detto che non si potevano recuperare dal disco?

Certo sono mie disavventure, ma è chiaro che all’aumentare degli apparecchi presenti in casa a servizio del televisore aumenti anche la probabilità di guasti, problemi di configurazione e via dicendo, cioè aumenta il costo, tempo o denaro che sia, del far funzionare il tutto e il rischio di perdersi una partita, una puntata o le nominations di qualche reality.

Ora, se o ben capito, la prossima intelligentissima mossa sarà quella di far sparire da Sky i canali RAI e quelli Mediaset, cioè di togliere l’ultima certezza rimasta, che almeno lì dall’1 al 6 uno sa quello che trova.

Tornando al Digitale Terrestre la soluzione per Mediaset Premium l’ho trovata: registro in ufficio col videoregistratore (si, proprio quello con VHS) le repliche delle puntate delle serie TV, poi le digitalizzo e me le porto a casa, dove le vedo sul computer, sulla televisione via AppleTV e che mi sono portato in vacanza su un iPod che posso collegare al televisore ed oggi, addirittura, ad un proiettore tascabile da 60 pollici.

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Disavventure personali a parte penso che tutti, chi più chi meno, abbiano lo stesso problema: quella cara, rassicurante televisione non c’è più. Lo sforzo necessario a ricostruirsi un palinsesto generalista, con un po’ di informazione, sport, serie, film e reality, è diventato insostenibile, non solo dal punto di vista economico, ma innanzitutto da quello pratico e, per chi ha il computer e internet, ormai è molto più semplice e rassicurante usarli per accedere agli stessi contenuti che, nel vuoto lasciato dall’assenza di un offerta legale, sono spesso disponibili anche gratuitamente.

La televisione si sta suicidando perché perde sia gli utenti che non vogliono o non sono in grado di cambiare, sia quelli che, proprio avendo capacità tecniche ed economiche per stare dietro al cambiamento preferiscono la soluzione più innovativa, versatile, stabile.

Perché se ho una certezza è che, in un modo o nell’altro, la prossima stagione di House su internet ci sarà!

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Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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