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Primo semestre 2022 – produzioni nazionali a confronto

Come stanno andando i film locali di Francia, Italia, Germania e Spagna? Nei primi sei mesi dell’anno Oltralpe la quota è del 41,5%. In Italia sono mancati titoli dal forte appeal, in Spagna e Germania in testa due film drammatici

Le produzioni nazionali sono un perno importante per i mercati cinematografici. È attorno ai film locali e alla loro forza che si corroborano risultati che non possono essere demandati solo ai film americani. Ci soffermiamo ad analizzare il primo semestre di Italia, Francia, Germania e Spagna con la consapevolezza che i numeri registrati nei primi sei mesi potranno poi rinforzarsi con i film in uscita da settembre in poi, soprattutto per quanto riguarda l’Italia, alzando la market share dei film nazionali. Ogni mercato ha una sua peculiarità ma, ancora una volta, dobbiamo registrare la maggior forza della produzione transalpina rispetto alle altre.

Italia, mancano i campioni di incasso

Nelle interviste agli esercenti pubblicate in queste settimane, ma anche dalle chiacchierate effettuate a Riccione durante Ciné, il dato che è emerso costantemente è quello relativo alla mancanza, finora, di film italiani commercialmente forti per i quali si attenderà la ripresa della stagione dopo la Mostra del Cinema di Venezia (qui il link all’approfondimento di Robert Bernocchi sulle scelte della produzione italiana). I dati Cinetel riferiti al 10 luglio, indicavano un incasso per i film italiani (incluse coproduzioni) di circa 23,8 milioni di euro per una quota di mercato del 15,98%. Per fare alcuni paragoni la quota di mercato per la produzione locale nello stesso periodo del 2021 era stata del 14,35% (l’anno si era chiuso con il 21,45%), nel 2020 del 62% (dato su cui ha inciso pesantemente la performance di Tolo Tolo di Checco Zalone e poi la chiusura delle sale che ha congelato il mercato e ha portato il cinema italiano al 56% di fine anno), nel 2019 del 18,35% (21,24% finale) e nel 2018 del 27,4% (22,3% finale).

Considerando l’offerta di questi primi sei mesi, i primi 15 film hanno totalizzato 18 milioni di euro. Come si vede dal grafico, nessun titolo ha raggiunto i 4 milioni di euro; a dire il vero non è stato proposto alcun titolo dirompente, in grado di colpire più target di pubblico e, purtroppo, più o meno tutte le uscite hanno registrato incassi al di sotto delle loro potenzialità. Anche se è comprensibile il timore di produttori e distributori di proporre i loro film in listino più forti in un momento critico per incassi e presenze, forse c’era lo spazio per assumersi qualche rischio in più evitando magari di intasare di uscite le settimane da settembre in poi. Come performance il vertice è rappresentato dal family di Me contro Te il film – Persi nel tempo che è arrivato a 3,5 milioni di euro e dal comico Belli ciao con 3 milioni di euro; si tratta di due film usciti l’1 gennaio, in piena recrudescenza della variante Omicron che sicuramente ne ha limitato le performance come per tutti i film usciti in quelle settimane, come ad esempio 7 donne e un mistero (1,1 milioni globali) e La Befana vien di notte II (482mila euro). Lasciando da parte la coda di Diabolik (incasso totale di 2,8 milioni, non male nel contesto di un mercato in difficoltà), se ci si concentra sui film usciti nel 2022 l’unica vera sorpresa sono i 2,6 milioni di Ennio, documentario di Giuseppe Tornatore su Ennio Morricone che con il passaparola è riuscito a catalizzare l’attenzione di quel pubblico senior che fatica a tornare al cinema come dimostrano anche gli incassi di Nostalgia di Mario Martone e di Effetto notte di Marco Bellocchio. Sul lato della commedia sentimentale, in una situazione normale un titolo come Corro da te con Pierfrancesco Favino e Miriam Leone sarebbe andata oltre i 2,3 milioni. C’è poi il caso di Leonardo Pieraccioni che, con Il sesso degli angeli si è fermato a quota 1,5 milioni; per il comico toscano – che sembra aver perso verve e idee accattivanti – si tratta del risultato più basso in carriera. In altri tempi e situazioni, un film di Pieraccioni avrebbe dato linfa vitale al mercato. Purtroppo ultimamente non è più così.

Francia, oltre il 41% di market share

Rispetto all’Italia e agli altri mercati, la Francia è in una situazione privilegiata in quanto a risultati della produzione nazionale. Nel primo semestre dell’anno la quota di mercato è stata del 41,5% (30 milioni di presenze), con i film francesi che hanno sorretto il box office rispetto al cinema di Hollywood con la quota del 33,4%, arrivando a sopperire all’assenza o alla minor forza attrattiva di film americani non di prima fascia.  Tradizionalmente il cinema locale è molto forte Oltralpe; a fine 2021, la quota di mercato si assestava intorno al 41%, nel 2020 era del 44,9%, nel 2019 del 34,8% e nel 2018 del 39,5%; il 2022, quindi, potrebbe chiudersi in linea con gli anni migliori del quinquennio. La forza della cinematografia transalpina si conferma anche osservando la Top 15 che complessivamente supera i 109 milioni di euro. Trananti sono state soprattutto tre commedie che hanno totalizzato oltre 47 milioni di euro: Non sposate le mie figlie 3, Maison de Retraite e Super-héros malgré lui; soprattutto il primo titolo è un brand molto forte in Francia e ha confermato la sua capacità attrattiva anche in questa fase di mercato in ripresa ma pur sempre caratterizzato dalla pandemica. Sarebbe stato interessante vedere in questo momento in Italia un film dallo spirito di Benvenuti al Sud o Benvenuti al Nord, quanto avrebbe potuto incassare. Continuando a esaminare la Top15, l’ultimo film in graduatoria, il drammatico Ouistrheam, supera i 3 milioni di euro, incasso che in altri mercati lo avrebbe portato ai primi posti in graduatoria. Ben posizionato in classifica anche il film di animazione Vaillante con circa 10 milioni di euro e molto forte anche la dramedy En corps con 9,6 milioni di euro.  In sintesi, tutti i generi più popolari – commedia, animazione e drammatico – sono presenti con incassi significativi.

Spagna, primeggia un film drammatico

Passando alla Spagna, il 2022 è al momento un anno difficile quanto a film locali. Nei primi sei mesi la quota di mercato è stata del 10,2% (16 milioni di euro di incasso); nel 2021 la percentuale ottenuta dalla produzione iberica era stata del 16%, del 25% nel 2020 (dato sul quale ha inciso la pandemia che ha portato all’uscita di un numero minore di film americani forti, aspetto che ha aiutato i film nazionali), del 15,5% nel 2019 e del 17,5% nel 2018. La Top 15 qui pubblicata registra un totale di 14 milioni di euro, con il primo in classifica che raggiunge i 2 milioni di euro, risultato più basso per un top title rispetto ai mercati analizzati. Per fare un confronto con il nostro mercato, i primi tre film si attestano sui 6 milioni di euro mentre da noi superano i 9 milioni di euro. In testa non troviamo una commedia ma un film drammatico fortemente indentificato geograficamente come Alcarràs (vincitore dell’ultima Berlinale) che racconta la vita di una famiglia catalana di coltivatori di pesche. La sua performance è stata un piccolo caso in Spagna, dove ha preceduto la commedia Mamà o papà (1,9 milioni di euro anche se il suo box office totale è di 3,5 milioni essendo uscito nel 2021) e l’horror La abuela (1,8 milioni di euro). Sopra il milione anche l’action Malnazidos e il drammatico El Juego de las Llaves.

Germania, la forza di un film intergenerazionale

In Germania il cinema nazionale si attesta su percentuali analoghe a quelle italiane. Nel 2021, ad esempio, la quota è stata del 21,7%, nel 2020 del 35,1% (vale anche per la Germania quanto affermato per Italia e Spagna), nel 2019 del 21,5% e nel 2018 del 23,5%.  Anche in Germania – dove la Top 15 ottiene 32,8 milioni di euro, in testa alla classifica delle proposte nazionali troviamo un film drammatico; Wunderschön è nettamente primo con circa 15 milioni di euro, performance in linea con i primi posti in classifica dei film francesi. Il top title è un film inter generazionale che racconta le vicende di cinque donne di età diverse alle prese con i problemi della vita. Wunderschön ha saputo quindi conquistare pubblici di target diversi, non per forza esclusivamente femminili. Particolarità della classifica tedesca – dove sono nove i film con oltre un milione di incasso – è quella di trovare in Top 15 ben tre film di animazione: Rabbit Academy, Mia and Me e L’ape maya 3.  Significativi anche i 2,6 milioni della dramedy sul mondo della scuola Eingeshlossene Gersellschaft.

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