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L’estate cinematografica che non c’è

Si parla molto dei possibili sostegni ministeriali al cinema per favorire l’affluenza in sala durante l’estate. Ma la questione, come sempre, sono i film…

L’estate cinematografica italiana è l’argomento più dibattuto nel nostro settore da almeno 15 anni. Lo è diventato quando la Universal, grazie a Mission Impossible 2, arrivato nelle sale italiane il 7 luglio del 2000, ha dimostrato che i grandi titoli potevano incassare benissimo anche nella stagione più calda.

Da lì però si è creata con il tempo un sistema estivo ‘a metà’. Da una parte, escono sempre dei blockbuster americani (meno negli anni pari, quelli con i grandi eventi sportivi). Ma d’altro canto, il panorama di uscite non rispecchia mai gli Stati Uniti (e neanche la Spagna), con diversi problemi e mancanze importanti.

Nell’estate del 2017, almeno quattro titoli fortissimi usciranno nel mondo, ma non da noi. Iniziamo a elencarli:

Dunkirk
Si pensava che potesse andare a Cannes. Non è così, ma rimane il fatto che nel mondo uscirà tra il 19 e il 21 luglio, mentre in Italia sarà disponibile il 31 agosto. Da noi, evidentemente, si è pensato al caso di Inception, arrivato nei cinema italiani con un ritardo anche maggiore, a fine settembre, dopo che negli Stati Uniti era uscito a metà luglio. Peraltro, visto l’incasso di 10,7 milioni, ritardo che non sembra aver provocato grossi danni al botteghino…

Valerian
Negli Stati Uniti e in Francia arriva entro luglio, altrove all’inizio di agosto, da noi a metà settembre. Qui il discorso è un po’ più complesso. Considerando i costi del film (e le relative spese per i diritti di distribuzione italiana) e aggiungendo le difficoltà della fantascienza in Italia (ne parleremo presto), è comprensibile che l’uscita del film non avvenga nei mesi estivi.

Cars 3 e Cattivissimo me 3
Li metto insieme perché rappresentano esattamente quello che manca sempre all’estate italiana: l’animazione. Per vedere Cars 3, aspetteremo tre mesi, visto che esce solo a metà settembre. ‘Solo’ due mesi per Cattivissimo me 3, che vedremo a fine agosto. Considerando che in tutto il mondo avere le scuole chiuse rappresenta un vantaggio per far uscire un film per famiglie, un tentativo almeno con un titolo per famiglie sarebbe bello farlo. Già che ci siamo, da notare come Capitan mutanda (che ovviamente non ha la stessa forza commerciale dei due titoli sopra, ma comunque poteva far bene) non uscirà da noi a inizio giugno come oltreoceano.

Evidentemente però, come sempre in questi casi, i rischi percepiti superano i vantaggi. Non c’è nessun distributore italiano (major o meno) che non sia d’accordo che spalmare meglio i film durante l’anno sarebbe utile a tutto il sistema. Però è indubbio che un dirigente italiano che provasse questa strada per titoli ‘complicati’ e che è regola tradizionale debbano uscire da fine agosto (ovviamente, sto parlando dell’animazione), ma che poi non ottenesse i risultati sperati, avrebbe grossi problemi.

Va detto però che un altro grande assente c’è, anche se ci siamo talmente abituati, che quasi non ci facciamo caso. Si tratta, non c’è neanche bisogno di dirlo, del cinema italiano. Che da maggio a settembre (con qualche eccezione collegata ai film di Cannes, come per esempio sarà quest’anno Fortunata di Castellitto).

In tutto questo, si parla da tempo di grandi misure di sostegno del Ministero, per incentivare il pubblico ad andare in sala anche nei mesi più caldi, anche con finanziamenti economici. Detto che una campagna pubblicitaria di sostegno male non può fare (ma non so quanto inciderà), trovo due grossi rischi nell’operazione.

Primo: nessun titolo americano o italiano importante deciderà di uscire d’estate solo per qualche finanziamento, che sarà sicuramente troppo piccolo per influenzare una decisione del genere. C’è invece il pericolo che si finanzino uscite di piccoli titoli italiani che non porteranno nulla al Mercato e che sarebbero passati ugualmente d’estate, ma che così prenderanno dei soldi extra, che non porteranno nessun vantaggio al sistema cinematografico.

Secondo: trovo sempre sbagliato quando si lasciano al Ministero le responsabilità di far funzionare qualcosa. L’industria cinematografica è – appunto – un’industria, che deve funzionare (o meno) per la sua capacità di suscitare l’interesse del pubblico. E’ ingiusto pretendere che il Ministero riesca a fare il miracolo, se gli addetti ai lavori non sono in grado di ottenere questo obiettivo.

Insomma, seguiremo ovviamente gli incassi di questa estate con grande attenzione. Ma non è il caso di aspettarci una rivoluzione copernicana…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.

One thought on “L’estate cinematografica che non c’è

  1. Solo in Italia fanno uscire i film d’animazione quando si riaprono le scuole, è un controsenso incredibile

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