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Film evento e gli incassi del mese nel 2017

Proseguiamo con la nostra analisi sul 2017. E’ vero che il pubblico si concentra solo su pochi film? E come sono andati gli incassi mese per mese?

Una delle leggende metropolitane del nostro cinema, è che il pubblico si starebbe sempre più focalizzando su pochissimi titoli evento, in grado di raccogliere quote di incassi sempre più alte. Insomma, una sorta di un piccolissimo gruppo di ‘ricchi’, che schiaccia tanti film ‘poveri’. Per verificare se questa cosa è vera, da tempo faccio un’analisi su quanto incidono i maggiori 10 e i maggiori 20 film per incassi in un anno rispetto al botteghino generale. Per capirci, se l’incasso di un anno è stato di 500 milioni, i primi 10 hanno incassato 100 milioni e i primi 20 ne hanno incassati 150, la quota dei primi 10 è del 20%, quella dei primi 20 è del 30%. In questo modo, confrontando i dati di anno in anno, si può vedere se effettivamente il pubblico si concentra sempre di più su pochissimi film o se invece questo fenomeno non sussiste. Il grafico sotto rende tutto più chiaro (qui la versione interattiva dell’infografica):

Nel 2017, i primi dieci incassi hanno rappresentato il 24,3% del botteghino, mentre i primi venti hanno fatto segnare una quota del 38,4%. Negli ultimi dieci anni, solo nel 2014 e nel 2008 ci sono state quote più basse. Rispetto ai primi anni del duemila, i dati del 2017 sono sotto ai dati di tutti gli anni tra il 2001 e il 2007 compreso. Insomma, non si può dire che nel 2017 il pubblico si sia concentrato su pochi titoli. Ma per capire la tendenza, non ci si può concentrare soltanto su un anno, ma conviene prendere periodi di cinque anni. Questa l’infografica che divisa per quinquenni e comprensiva dell’ultimo, dal 2013 al 2017 (qui la versione interattiva dell’infografica):

Insomma, è facile vedere che l’ultimo quinquennio ha dato vita alle quote più basse sia per i primi dieci incassi (25,6%) che per i primi 20 (38,7%). E’ quindi chiarissimo che non solo il pubblico non si concentra maggiormente su pochi titoli, come viene spesso detto in conferenze e presentazioni, ma anzi fa scelte sempre più diversificate. Questo aspetto è molto importante anche per decidere le strategie commerciali, soprattutto quelle degli esercenti. In effetti, una volta confutato che solo pochissimi film ottengono la gran parte degli incassi, anche le scelte di chi deve fare la programmazione nel proprio cinema possono cambiare. Ovvio, Zalone bisogna averlo sempre, così come questo Natale era importante programmare sia Star Wars – Gli ultimi Jedi che Wonder (oltre ad aver avuto dal 30 novembre Assassinio sull’Orient Express ). Ma si può guardare al Mercato con un po’ meno stress, visto che se si perde un titolo forte, non è la fine del mondo (o lo è un po’ meno).

E passiamo invece a vedere i risultati mese per mese, confrontando gli incassi dei mesi del 2017 con quelli del 2016 (cliccate qui per la versione interattiva dell’infografica):

E’ facile notare come dei 12 mesi a confronto, solo in quattro occasioni nel 2017 si è fatto meglio. A dire il vero, in due di quei quattro casi si è trattato di un sostanziale pareggio (luglio – decisamente deludente vista l’offerta maggiore – e settembre), mentre per quanto riguarda aprile e dicembre vanno fatti discorsi diversi. Non si può infatti essere soddisfatti di queste feste, considerando che hanno dato vita al peggior Natale e Santo Stefano degli ultimi 15 anni. Se non fosse stato per la straordinaria tenuta di Assassinio sull’Orient Express, dicembre 2017 non sarebbe stato positivo. Aprile 2017 ha invece sfruttato benissimo l’ottimo dato di Fast & Furious 8 (quasi 14 milioni in quel periodo), un tipo di titolo non presente ad aprile 2016 (primo in quel mese era Il libro della giungla con 8,3 milioni).

Per i mesi in perdita, su gennaio (che vedeva Zalone nel 2016) non si poteva proprio fare nulla, mentre a febbraio, seppure in calo, il risultato è accettabile, visto che quest’anno non c’era un titolo come Perfetti sconosciuti. Disastroso giugno 2017, considerando che c’era una ricca offerta di film, così come agosto (nonostante il buon debutto di Cattivissimo me 3). Inguardabile maggio. Insomma, se non si è capito, l’estate 2017 (soprattutto se la consideriamo da maggio, che per le abitudini di frequentazione delle sale degli italiani non è certo un’eresia) è stata pessima. Ma d’altronde, in un anno che ha visto un calo di quasi il 12%, non ci potevamo certo aspettare dati mensili molto diversi da questi…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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