GIORNATE PROFESSIONALI – DAY 3 – LE DIECI COSE FONDAMENTALI

10 – Cinema
Non è un momento semplicissimo per Cinema di Valerio De Paolis, ma di sicuro il suo non è un listino che mostra segni di cedimento o abbandono. In una vasta gamma di film femminili, ci sembra il caso di segnalare Ricomincio da me (con due grandi attori come Imelda Staunton e Timothy Spall) e l’acclamato prodotto indipendente The Florida Project

9 – M2
Chi ha parlato delle difficoltà di una casa medio-piccola è Giusy Santoro, responsabile marketing di M2. Non sarà sicuramente un anno semplicissimo per loro, ma grazie ad alcuni titoli di genere (The Lodgers, L’ultima discesa e Nomis soprattutto) potrebbero esserci delle note positive…

8 – Padre e figlia
Non so se fosse organizzata o spontanea, ma il duetto sul palco tra Diego Abatantuono e Diana Del Bufalo (tra i protagonisti di Matrimonio italiano) era scoppiettante e divertentissimo. Tanto da far venire voglia di vederli protagonisti in un film tutto loro, lui magari nei panni del padre caustico, lei in quelli della figlia sciroccata. Incrociamo le dita…

7 – Bim
Non è un listino facile quello di Bim, soprattutto in questo periodo storico. Certo, ci sono titoli da festival come Oltre la notte (premio per la miglior attrice a Cannes) o un cast importante come quello di Kings. Ma non c’è dubbio che le aspirazioni maggiori arrivino da Old Man and the Gun, grazie alla presenza di un gruppo di attori straordinario, capitanato dai premi Oscar Robert Redford, Casey Affleck e Sissy Spacek

6 – Massimiliano Gallo
È uno dei maggiori talenti del cinema italiano (e se aveste visto L’ultimo goal, film mai uscito in sala, ne sareste ancora più convinti). E in Una festa esagerata di Salemme dà prova anche delle sue grandi doti comiche. Speriamo esploda e rapidamente…

5 – Videa
“Abbiamo deciso di spostare l’uscita di C’est la vie perché non volevamo arrivare in sole 11 copie”. C’è finalmente chi parla dei tanti cambiamenti che hanno scombussolato il periodo delle feste ed è Videa, considerando che si sono ritrovati a dover spostare un titolo molto atteso. In effetti, è sicuramente il film più promettente del listino, anche considerando che Leo Da Vinci si accontenterebbe volentieri di un terzo di quanto fatto da Ballerina. In tutto questo, chissà che invece The widow di Neil Jordan non possa rappresentare una piacevole sorpresa…

4 – Matrimonio italiano
Non sarà facilissimo trovare il target giusto per questa commedia, che vede due giovani uomini decidere di sposarsi. “È facile fare i gay a Berlino”, come sostiene uno dei protagonisti, più difficile tornare in Italia e parlarne con i genitori. Prodotto non banale, con Guerritore e Abatantuono decisamente in parte, e Salvio Esposito che giustamente non si fa ‘ghettizzare’ dai ruoli di camorrista.

3 – I, Tonya
Forse l’assoluta commistione di generi è eccessiva, così come l’attenzione (degna di un film dei Coen) sugli strampalati personaggi di questa storia talmente incredibile (una pattinatrice accusata di aver organizzata un’aggressione nei confronti della sua rivale) da essere vera (anche se, in questa vicenda, la verità è difficile da raccontare). Ma non c’è dubbio: Margot Robbie è bravissima e quasi sicuramente candidata all’Oscar. Dopo The Wolf of Wall Street, sarebbe stato facile finire in prodotti e ruoli banali. Questa parte (così come quella in Suicide Squad) mi fa pensare a un’attrice che aspira alla traiettoria di Charlize Theron. E potrebbe anche riuscirci…

2 – Medusa
Giustamente felice Giampaolo Letta per i risultati dei suoi film. Come ha sottolineato, 6 dei maggiori 12 incassi italiani dell’anno sono targati Medusa, tra cui il primatista, L’ora legale. Tra i film presentati, nessuno può avvicinare quei livelli, ma questo non toglie che diversi titoli possano fare bella figura.
Intanto, Natale da chef, che esce per le feste e che ha il vantaggio (non piccolo) di essere l’unica commedia italiana a poter fare il proprio lancio senza nessun problema logistico. Il prodotto è chiaramente un “Boldi classic”, che difficilmente troverà nuovi adepti, ma che comunque continua ancora oggi ad avere un suo pubblico importante.
Matrimonio italiano invece è una simpatica commedia sulle nozze gay, ma ne parliamo meglio in ben due voci di questa classifica. Potrebbe funzionare molto bene invece Una festa esagerata di Vincenzo Salemme, mentre sarà interessante scoprire se il ritorno alla regia di Luciano Ligabue, con Made in Italy, sarà salutato dal pubblico che ha visto i suoi due primi film. Per il futuro di fine 2018/inizio 2019, comunque, Medusa promette di tirar fuori i pesi massimi Paolo Genovese (con un film probabilmente più commerciale di The Place) e soprattutto l’uomo più amato dal cinema italiano, Checco Zalone. Aspettiamo fiduciosi…

1 – Warner
“In alcune situazioni ci avete aiutato a non sbagliare”. È una delle prime cose che dice Barbara Salabé, amministratore delegato di Warner, alla platea degli esercenti. Forte del primo posto nella classifica dei distributori dell’anno, la Salabé potrebbe sicuramente evitare questa professione di modestia, ma se c’è una cosa che ho capito in questi anni, è che è paradossalmente molto più facile che un dirigente di una major che funziona benissimo faccia dimostrazione di umiltà (o riconosca che un film è andato male), piuttosto che questo avvenga da parte di addetti ai lavori con un decimo di quei successi.
Cominciamo dai titoli italiani della società. Intanto, un po’ di imbarazzo c’è stato alla presentazione di Poveri ma ricchissimi, quando Enrico Brignano (in un momento chiaramente non concordato) ci ha tenuto a salutare Fausto Brizzi dicendo “Siamo qui anche grazie al suo lavoro da professionista”. Il film, dalle clip viste, sembra poter funzionare bene, nonostante gli ovvi problemi che avrà nella promozione.
Arriva poi il turno di Succede, prodotto per adolescenti tratto dall’omonimo libro di Sofia Viscardi. È ovvio che il ragionamento (giustissimo) della Warner, dopo il successo di Io prima di te e Noi siamo tutto, è cercare di riportare nei cinema anche solo una parte di quel pubblico.
“Mi piace il film che ho fatto”, afferma senza modestia (e va bene così, perché di registi italiani falsamente modesti ne abbiamo fin troppi) Ferzan Ozpetek. Che segnala anche una scena di sesso forte che ha realizzato (“di 4’40’’”, afferma la precisissima Salabé) e che ci è stata (in parte) mostrata. Il film è chiaramente un thriller, vedremo se in grado di raggiungere (e magari anche superare) il pubblico che ha premiato La ragazza nella nebbia.
Dopo questi titoli tricolori, i trailer dei film americani. La sorpresa potrebbe essere Peter Rabbit, con la speranza che aumenti il pubblico di Beatrix Potter da noi. Sono invece da considerare delle certezze i due horror The Nun e Insidious – L’ultima chiave, oltre che il terzo capitolo di Hotel Transylvania. Tutto da scoprire il pubblico di Ready Player One di Steven Spielberg, mentre ci si chiede se sarà la volta buona per Luca Guadagnino: riuscirà a diventare finalmente “profeta in patria” con il suo acclamato Call Me By Your Name?
In tutto questo, l’impressione è che Warner, come l’anno scorso, non inizierà il primo semestre in testa alla classifica distributori, per giocarsi poi il primato nella seconda parte dell’anno…

Robert Bernocchi: E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.

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