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L’Italia è lunga e stretta…

Ogni anno, si ripropone il dibattito sull’estate italiana e sulla voglia di mare del pubblico. Vediamo cosa ci differenzia realmente da Francia e Spagna…

Puntualmente ogni estate si riapre il dibattito sull’allungamento della stagione, tanto necessario quanto complesso da realizzare, e puntualmente nel dibattito che segue il rallentamento degli incassi ai primi caldi, anche in presenza di titoli importati come è stato in questa primavera, arriva il commento di chi dice che “eppure in Francia e in Spagna al cinema vanno anche col caldo” come se il paragone con i Paesi a noi più vicino fosse in grado di sbloccare magicamente la ritrosia del pubblico italiano ad andare in sala.

Intendiamoci, il pubblico non smette di andare in sala, riduce solamente la sua frequentazione dei cinema perché nei mesi estivi si aggiunge alle varie forme alternative di intrattenimento anche lo stare all’aria aperta e soprattutto, nel nostro Paese, l’andare al mare. In queste discussioni sembrano tutti dimenticare, rispetto ai sopra citati paesi, che l’Italia ha una particolare forma geografica, è stretta e lunga (una frase che si sente ripetere spesso e che molti esercenti si tramandano di generazione in generazione), mentre gli altri sono di base due stati quadrati e molto grossi.

Dovrebbe essere facile dedurre cosa questo comporti oggi e quanto nei decenni passati abbia influito nel creare abitudini radicate, in tempi in cui l’esperienza cinematografica estiva non era certo confrontabile con quella di oggi, tanto che alle volte, in certi contesti, a dire di andare al cinema d’estate si rischia sguardi straniti da parte dei propri interlocutori.

Italia linea di costa
Classi di distanza dalla linea di costa di Italia, Francia e Spagna

Per dare sostanza in numeri a quella che dovrebbe essere una cosa abbastanza evidente abbiamo chiesto il conforto della statistica e grazie all’analisi che trovate riassunta qui sotto risulta evidente quanto l’accesso alle coste e quindi al mare sia terribilmente più agevole per l’italiano medio, che dista dal mare poco più di 67 chilometri, rispetto allo spagnolo medio che invece è quasi al doppio, 127 chilometri, e al francese, che in teoria è a poco meno del triplo, 181 chilometri, ma in realtà in quel caso stiamo parlando in gran parte di coste oceaniche e quindi nemmeno così invitanti.

Insomma, in Italia quasi il 50% della popolazione è a meno di 50km dal mare, in Francia è il 25% dei residenti, un dato superato dalla Spagna che raggiunge il 56% della popolazione, ma che rispetto all’Italia ha comuni interni al paese distanti fino anche a 400 chilometri dalla linea di costa e Madrid, la città più popolosa, a oltre 300 chilometri dal mare.

A questo punto speriamo che, nel dibattito sull’argomento, si eviti il confronto con mercati che usiamo spesso come termini di paragone per il nostro, ma che su questo punto risultano non paragonabili, e si parta dall’assunto che in Italia in estate, per evidenti ragioni geografiche che condizionano inevitabilmente le abitudini del paese, il mare è un’altra delle opzioni alternative che vanno in concorrenza con televisione, streaming, videogiochi, pizzerie e aperitivi per l’occupazione del tempo libero degli italiani e che per portarli al cinema bisogna solamente essere competitivi.

L’analisi, accessibile a questo indirizzo, è stata condotta da Alessandro Cimbelli che l’ha accompagnata con la seguente nota metodologica:

La distanza dalla costa dei comuni di una nazione dipende dalla forma dello Stato stesso e dalla presenza di Paesi confinanti. Ma è probabilmente l’analisi della popolazione residente insieme alla suddetta distanza che rivela altre caratteristiche del territorio, che traggono origine dalla storia e dalla geografia dei luoghi.

L’analisi condotta su Italia, Francia e Spagna dimostra in effetti che, come supposto inizialmente, per la prima si hanno 3.893 comuni, pari al 48% del totale, distanti meno di 50 chilometri dalla costa, corrispondenti però al 60% della popolazione residente. I comuni francesi collocati nella prima fascia sono solo il 20% del totale con il 25% dei residenti, mentre la Spagna rivela una situazione completamente diversa con il 28% dei comuni entro 50 chilometri dalla costa corrispondenti al 56% della popolazione. I comuni più interni di Francia e Spagna sono distanti oltre 400 chilometri dalla costa mentre per l’Italia non si superano i 250 chilometri.

Una possibile spiegazione risiede nella conformazione fisica del territorio interno, nell’accessibilità delle coste, così come nella differenza tra le spiagge marine e oceaniche nello sviluppo del turismo delle località costiere.

La distanza in linea d’aria dei comuni di Italia, Francia e Spagna dalla linea di costa è stata effettuata con QGIS, software GIS open source, estraendo il baricentro del comune e calcolando la distanza minima dalla linea di costa con la funzione shortest_line del calcolatore dei campi. Per ogni comune è stata anche recuperata la popolazione, distinta per genere.

I dati geografici sono stati recuperati ai seguenti link:

Italia confini comunalipopolazione residente

Francia confini comunalipopolazione residente

Spagna confini comunali –  popolazione residente

Linea di costa europea

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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