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Quanto si incassa in Italia d’estate?

Si parla sempre, genericamente, di bassi incassi in estate nel nostro Paese. Ma quali sono le cifre esatte? Vediamole insieme…

L’estate cinematografica italiana è forse l’argomento più dibattuto nel nostro ambiente, almeno se parliamo degli ultimi vent’anni. Alcuni ‘fenomeni’ (vedi il mercoledì a 2 euro) fanno discutere per un periodo, ma la costanza con cui discutiamo tutti gli anni di questa stagione, fa capire quanto questo aspetto sia importante e, soprattutto, difficilmente risolvibile.

Per questo, è il caso di analizzare meglio i dati di incasso estivi degli ultimi undici anni. Per farlo, ho preso come periodo di riferimento undici settimane, incominciando dal primo giovedì di giugno e arrivando al mercoledì che chiude l’undicesima settimana. I dati li trovate nell’infografica sotto (cliccate qui per la versione interattiva):

Alcune cose saltano subito all’occhio e le ho evidenziate nell’infografica. La più evidente, è che negli anni dispari si incassa in media 65 milioni, negli anni pari 54,7 milioni. Ovviamente, è una differenza resa tale dai grandi eventi sportivi che avvengono nei mesi pari, in particolare i campionati europei/mondiali di calcio. Non è facile dire se la differenza potrebbe essere colmata da una migliore programmazione delle major in quei periodi o se invece c’è poco da fare, anche i filmoni perderebbero dei profitti in quelle date. A occhio, più probabile la seconda ipotesi.

In effetti, alcuni dati non sono incoraggianti e fanno capire perché i distributori hanno paura a far uscire i film più importanti durante eventi sportivi del genere. Semplicemente, i peggiori risultati estivi arrivano nel 2006 (48,8M) e nel 2012 (46,9 milioni). Nel 2006 l’Italia ha vinto i mondiali di calcio, nel 2012 è arrivata in finale agli Europei. Sono i due migliori risultati per la nostra nazionale dal 2001 in poi.

Un altro dato preoccupante, è che i risultati della stagione estiva stanno peggiorando (e questo primo weekend estivo del 2017 non invita a uno straordinario ottimismo, considerando il forte calo rispetto all’analogo periodo del 2016). Se consideriamo gli ultimi otto anni, dal 2009 al 2012, la media è di 64.091.587 euro. Se invece passiamo al quadriennio 2013-2016, la media è di 57.287.505. Insomma, quasi otto milioni in meno e in questo caso, prendendo sotto esame periodi di 4 anni, il numero di anni pari e dispari si equivalgono.

Di sicuro, il cinema italiano sostiene poco o nulla l’estate. Basta vedere questa infografica (cliccate qui per la versione interattiva):

Se vi sembra che la discrepanza tra la quota di incassi del cinema americano (per intenderci, se diciamo che ha ottenuto il 64%, significa che nel periodo estivo 64 biglietti su 100 erano relativi al cinema americano) e quella del cinema italiano sia enorme, è corretto, non è un problema di visualizzazione.

In effetti, l’unica volta che la quota è stata importante (19%) è stato nel 2008, grazie a Un’estate al mare, che ha ottenuto ben 5 milioni nel periodo estivo. L’anno scorso, La pazza gioia di Paolo Virzì (che va ringraziato, così come il produttore Lotus e il distributore 01) ha dato un bell’impulso grazie ai suoi 2,5 milioni (la cifra è relativa alle date estive che stiamo considerando, il film ha superato complessivamente i sei milioni) a una quota almeno ‘degna’ (8,8%). Il problema è che nel 2017 non avremo nulla del genere e anche semplicemente superare il 2-2,5% non sarà per nulla facile.

E’ importante sottolineare che, quando vedete quote del cinema americano sotto il 70%, la ragione è da ricercare negli Harry Potter, considerati (produttivamente parlando) inglesi. A proposito di Harry Potter, difficile non notare l’importanza di questa serie per aumentare gli incassi estivi (e, al contrario, quando mancano grandi prodotti family negli ultimi anni gli incassi non riescono ad andare oltre una certa soglia).

Ma cosa ci possiamo aspettare dall’estate del 2017? I film importanti sicuramente ci sono (e questo è fondamentale, perché i grandi incassi estivi si fanno grazie ai grandi blockbuster americani), ma già da questa prima settimana di giugno, sembra proprio che non sia così semplice. In effetti, la mancanza del cinema medio (e/o il fatto che d’estate magari il pubblico deve avere motivazioni forti per andare al cinema) fa pensare che non sarà semplicissima…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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