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Donald Trump presidente USA: le conseguenze su Hollywood

Il dado è tratto: l’imprenditore e personaggio mediatico Donald Trump è ora il nuovo Presidente Eletto degli Stati Uniti d’America. Cosa potrebbe cambiare ora, a Hollywood, in conseguenza di questo?

Dopo Ronald Reagan, un altro personaggio dallo spiccato appeal mediatico fa il suo ingresso alla Casa Bianca: Donald Trump è difatti il nuovo Presidente USA, e la cosa non potrà che avere anche effetti sull’industria cinematografica americana. Trump, ricco imprenditore, si è spesso prestato a cinema e televisione, in passato, e ha diviso le simpatie dei grandi nomi di Hollywood, che tuttavia, per la maggior parte, si sono schierati contro, da Robert De Niro a Robert Downey Jr.. Il granitico Clint Eastwood, tuttavia, ha difeso le posizioni del candidato Repubblicano. E mentre in California, proprio nell’area losangelina/hollywoodiana, si stanno registrando i più grandi moti di dissenso pubblico verso il nuovo Presidente, c’è da considerare attentamente come la presenza di Trump nello Studio Ovale possa incidere sul volto del cinema statunitense, in virtù di una ancora maggiore influenza della sua figura mediatica.

Attività di antitrust (possibilmente opportunista):
quando è uscita la notizia del possibile acquisto del pacchetto Time Warner da parte di AT&T (ve ne abbiamo parlato qui), Trump ha subito specificato che avrebbe fatto opposizione in tutti i modi possibili. Manterrà il proposito?

Neutralità ed espansione delle reti telematiche:
Trump non sembra avere piani per migliorare lo stato delle telecomunicazioni nel Paese, e questo è il meno. A quanto pare sarà il conservatore Jeffrey Eisenach l’uomo di fiducia della Casa Bianca sulla questione: un conservatore che potrebbe apportare tendenze di forte controllo sulle limitazioni imposte alla libera navigazione, per motivi fiscali e di sicurezza. Non si profila una situazione simile alla Cina, chiaramente, ma il web statunitense potrebbe risultare molto meno “libero” e accessibile di quanto non lo sia stato finora, con conseguenze anche per lo sviluppo del cinema in streaming.

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Possibili complicazioni “diplomatiche” con la Cina per quanto riguarda il mercato cinematografico:
dopo un iniziale avvicinamento avvenuto negli ultimi anni, con mosse di co-produzioni delle quali erano palesi i mutui benefici, produttori e distributori cinesi (sui quali aleggia la mano del Governo, come vi raccontiamo in questo articolo) si sono fatti più aggressivi, e nell’ottica di Trump gli USA ci stanno rimettendo. Si potrebbe creare in merito una spaccatura di difficile risanazione.

Provvedimenti che potrebbero colpire trasversalmente la lotta alla pirateria:
all’interno del Partenariato Trans-Pacifico sono contenute anche regolamentazioni in materia di pirateria informatica e mediatica, ma il TPP è inviso da Trump, che potrebbe spingere verso una rinegoziazione o addirittura verso un’uscita, proprio come potrebbe succedere per altri Patti internazionali (vedi quello parigino sul clima). In conseguenza, il Governo si ritroverebbe a gestire in maniera sensibilmente diversa la questione della pirateria audiovisiva, con nuove norme più o meno restrittive.

Impatto sulla libertà di satira e informazione:
Trump è famoso per i suoi alterchi con la stampa. Ora che è Presidente è probabile si dia da fare per modificare le attuali leggi sulla diffamazione a mezzo stampa e nei media (cinema compreso, naturalmente: Sacha Baron Cohen e Seth Rogen sono avvisati!).

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