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#NetflixEverywhere, VR e tutte le tecnologie che influenzeranno il mondo del cinema

L’espansione globale di Netflix in 130 nuovi Paesi, i 600 dollari necessari per Oculus Rift e il nuovo standard del 4k. Ecco alcuni trend del CES 2016 che dipingono il nuovo quadro della fruizione audiovisiva.

Lo streaming on demand è già un fenomeno più che concreto, la realtà virtuale ha fatto una piccola incursione nel mercato di massa per poi tornare nella nicchia dei tech lovers, ma non senza aver flirtato con il marketing di diversi titoli hollywoodiani. Netflix, VOD, visori, UHD e oltre… ecco cosa la tecnologia ha in serbo per il mondo del cinema e dell’intrattenimento, almeno secondo quanto emerso al CES 2016, il Consumer Electronics Show che si è svolto a Las Vegas la settimana scorsa e come sempre ha dettato i trend mondiali dell’elettronica di consumo.

Netflix- globale

  1. VIDEO ON DEMAND

#NetflixEverywhere è l’hashtag che comincia a circolare nei media per indicare la dimensione ormai pienamente globale della piattaforma di SVOD (subscription video on demand), presente in 190 Paesi del mondo (di cui 130 nuovi mercati) tranne alcune roccaforti anche geopoliticamente poco avvicinabili come Cina, Siria, Corea del Nord e Crimea. “Storytelling is global, and now, so are we” (più o meno traducibile con “Le storie non hanno confini, e ora nemmeno noi”) è il mantra con cui è stato presentato il traguardo, che secondo le previsioni di Ovum porterà la piattaforma a contare 200 milioni di abbonati entro il 2020, più del doppio dei 74 milioni iscritti a fine 2015.

Una rivoluzione nel modo di vedere la tv? Sì ma non immediata: stando alla maggior parte delle previsioni, le abitudini di consumo dovrebbero restare ancora a lungo legate alla tv tradizionale, soprattutto nei nuovi territori di espansione dove la compagnia guidata da Reed Hastings dovrebbe vedere un incremento sostanziale di utenti (e quindi un ritorno sull’investimento iniziale) a partire dal 2017-2018. Nel frattempo Netflix ha dichiarato che produrrà 600 ore di contenuti originali, che corrispondono più o meno a quanto ciascuno dei suoi abbonati ha consumato nel 2015. Un bel passo in avanti per un servizio di streaming ma senza dimenticare che negli USA uno spettatore medio vede 1.700 ore di tv ogni anno, con un gap che dunque impiegherà ancora qualche anno a essere colmato. In Italia il computo è simile, con l’istituto di ricerca IHS che stima circa 4 ore e 20 minuti spesi in media al giorno davanti al piccolo schermo. Lo stesso chief business officer di YouTube, Robert Kyncl, che nel suo discorso ufficiale al CES ha dichiarato con forza come Internet sia destinata a diventare a breve il mezzo preferito per il consumo di video, ha poi specificato che la previsione riguarda strettamente il canale, non i produttori. “Molti dei contenuti saranno di ABC, NBC…” ha commentato il manger a The Wrap, prospettando dunque un cambiamento più tecnico che nel modello di comunicazione. Netflix da parte sua continua a sostenere il contrario e a descrivere la propria avanzata come portabandiera di un nuovo modo di intendere il settore, centrato non più sulle grandi media company ma sul consumatore. Vedremo quale delle due visioni finirà per pendere il sopravvento.

oculus

2. VR

La notizia più triste per chi sperava di immergersi in un mondo virtuale nel salotto di casa a prezzi competitivi con quelli del più classico home entertainment, è che Facebook ha deciso di mantenere il prezzo di  vendita del suo Oculus Rift a 599 dollari (1.499 se insieme si vuole acquistare un computer più veloce, in grado di stare al passo con la nuova tecnologia). Un’esagerazione? Gli esperti interrogati dal Guardian lo considerano un prezzo appropriato, mettendo in conto che il dispositivo della compagnia di Zuckerberg si propone come un top di gamma, cui seguiranno probabilmente modelli più economici e meno avanzati, ma a portata del grande pubblico.

Per ora l’alleanza più strategica della realtà virtuale sembra con i videogiochi, in particolare con la Xbox di Microsoft, il cui controller è incluso nel pacchetto da quasi 600 dollari di cui sopra, in pre-ordine già da adesso e in commercio a partire dal prossimo 28 marzo. Le possibili applicazioni per il mondo del cinema sono tuttavia palesi e offriranno agli studios un campo di sperimentazione totalmente nuovo per i loro prodotti o per il marketing. Il valore stimato di questo mercato nascente è di 275 milioni di utenti (di cui una sessantina nei soli USA) e di 18 miliardi di dollari entro il 2025. A sostenerlo è  un’apposita ricerca condotta da TDG, secondo cui lo sviluppo della VR si accompagnerà anche con una forte accelerazione verso esperienze di visione meno collettive, prettamente individuali e soprattutto personalizzate.

dolby vision hdr

3. SUPER, ULTRA e DINAMICHE DEFINIZIONI PER LA TV

L’UHD, o Ultra HD, o definizione ultra alta, o ancora 4k (dalla misura della risoluzione orizzontale dello schermo), è ormai protagonista da qualche anno alla fiera di Las Vegas, cioè da quando i maggiori marchi di televisori vi hanno puntato per dare nuovo impulso al ricambio tecnologico, anche più rispetto alla feature non proprio riuscitissima del 3D domestico. Cosa c’è stato di nuovo perciò quest’anno? La nascita di una sorta di certificazione, l’Ultra HD Premium, con tanto di apposito logo, emessa dal consorzio dei produttori di questo di tipo di device, la cui creazione è stata annunciata proprio un anno fa nello stesso contesto. L’UHD Alliance ha perciò portato a termine la propria missione e definito le caratteristiche tecniche atte a stabilire un vero e proprio standard per il 4k. Sempre all’interno di tali requisiti rientra l’altro grande trend dell’ultimo CES, cioè l’HDR. Acronimo di High dynamic range, si tratta di un metodo finora diffuso soprattutto in fotografia per giocare sull’esposizione, combinando più scatti dello stesso soggetto in modo da ottenere un’immagine perfetta e più definita sia nelle zone luminose che in quelle d’ombra. In tv è una tecnica ancora meno diffusa ma Dolby ne ha già fatto un marchio di fabbrica, con il Dolby Vision HDR, mentre marchi come Samsung, HiSense, Sony, TCL, Philips, LG e Sharp hanno già integrato la definizione nei nuovi modelli presentati all’evento di Las Vegas. Il tutto mentre Netflix e YouTube si dicono già pronte a trasmettere in streaming il  nuovo formato.

Riassumendo, il quadro che sembra emergere dall’ultimo Consumer Electronics Show non è quello di una virata netta verso qualche nuova, inedita, trovata tecnologica, bensì quello di una rivoluzione che procede per gradi. Una progressione inesorabile che rende sempre più evidente la direzione verso cui volgono l’audiovisivo e le sinergie tra le innovazioni che compongono questo puzzle, più connesso, in alta definizione e perfino in realtà virtuale, ovviamente ben diverso dal vecchio mondo di videocassette e DVD.

Studios avvisati.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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