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Italia Creativa: la filiera della cultura vale 47 mld, il cinema 1,7 mld

Sempre per rispondere al luogo comune che vede la cultura non come un settore industriale ma come realtà parassitaria, Siae e MiBact hanno commissionato a Ernst&Young lo studio “Italia Creativa”, overview a 360° sulla filiera che produce contenuti, sia live che su supporto fisico o digitale, o che si occupa della valorizzazione dell’ampio patrimonio già presente…

Sempre per rispondere al luogo comune che vede la cultura non come un settore industriale ma come realtà parassitaria, Siae e MiBact hanno commissionato a Ernst&Young lo studio “Italia Creativa”, overview a 360° sulla filiera che produce contenuti, sia live che su supporto fisico o digitale, o che si occupa della valorizzazione dell’ampio patrimonio già presente in Italia. La fotografia che ne è scaturita è quella di un settore che nel 2014 ha generato 47 miliardi di euro (2,9% del PIL) e occupato circa 1 milione di persone, in particolare giovani, che rappresentano il 41% della forza lavoro impiegata  nel comparto.

infografica_italiacreativa

Il valore economico diretto della filiera creativa ammonta, per la precisione, a 40 miliardi di euro, vale a dire più delle TLC e poco meno dell’industria automobilistica.

italia creativa valore diretto

Il cinema non si colloca però tra i settori più remunerativi: il suo apporto nel 2014 è stato di 1,7 miliardi di euro, cioè quasi il 4% del volume dell’Industria italiana della Cultura e della Creatività, con 74 mila occupati di cui l’80% nelle attività produttive. Da notare inoltre come nell’arco di tempo dal 2012 al 2014, i ricavi siano aumentati solo grazie all’aumento dei contributi pubblici e dalla vendita di prodotti di consumo licenziati, voci che hanno compensato invece un decremento del 4,7%  negli introiti da vendita di biglietti e un altro di ben 15,2 punti percentuali negli investimenti esterni in produzione. Un dato che richiama anche le polemiche sull’abbassamento generalizzato dei budget, riemerse in occasione della presentazione dei dati Cinetel sul mercato cinematografico nel 2015.

italia creativa cinema

Evidente anche la riconfigurazione del parco sale, con i cinema monosala passati da 758 nel 2005 a 534 nel 2013 e il numero medio di schermi per singolo impianto aumentato del 21% in 8 anni. Nota negativa anche sulle esportazioni, con appena il 10% dei film che riescono a varcare i confini nazionali (in termini di distribuzione theatrical)

italia creativa value gap

Interessante infine l’approfondimento sul “value gap”, cioè sulla perdita di valore causata dalla crescita del digitale e di quegli aggregatori che guadagnano sull’offerta di contenuti terzi (come i grandi portali o YouTube) senza reinvestire nella produzione degli stessi. Un valore che secondo le stime dello studio si aggirerebbe in Italia intorno ai 135 milioni di euro per la sola industria audiovisiva e musicale, senza considerare perciò settori come quello dell’editoria che pure risultano tra quelli in maggior sofferenza nel Paese.

A questo link è possibile consultare l’intero report sul panorama dell’industria culturale italiana.

Vi rimandiamo a domani per un approfondimento sul mercato di tv, home entertainment e OTT, sempre secondo le stime diffuse da Italia Creativa.

 

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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