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A #Venezia72 il convegno sul Mercato Unico Digitale

  A Venezia 72 il convegno sul Mercato Unico Digitale Alla 72ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si è tenuto un convegno dedicato al Mercato Unico Digitale e al sistema dell’industria audiovisiva europea, organizzato da ANICA, European Producers Club (EPC) e Direzione Generale Cinema del MiBACT. Il convegno nasce dall’esigenza di ragionare sia sulla Strategia per un Mercato…

 

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A Venezia 72 il convegno sul Mercato Unico Digitale

Alla 72ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si è tenuto un convegno dedicato al Mercato Unico Digitale e al sistema dell’industria audiovisiva europea, organizzato da ANICA, European Producers Club (EPC) e Direzione Generale Cinema del MiBACT. Il convegno nasce dall’esigenza di ragionare sia sulla Strategia per un Mercato Unico Digitale presentata dalla Commissione Europea, sia sulla possibile proposta di revisione della direttiva sul diritto d’autore che potrebbe concretizzarsi nel prossimo futuro. Le parti coinvolte hanno quindi analizzato il potenziale impatto della suddetta Strategia sul settore audiovisivo, e il Presidente dell’ANICA, Riccardo Tozzi, ha ricordato che:

il mondo dell’audiovisivo è da sempre costretto a relazionarsi alle trasformazioni tecnologiche. Per un produttore, le potenzialità dei nuovi mezzi di distribuzione costituiscono l’opportunità di raggiungere un pubblico diverso e sempre più grande”.

La proposta prevede l’allargamento dell’accesso ai contenuti da parte del consumatore finale, ma i produttori ritengono che sia poco attenta ai contenuti stessi e alla loro produzione. Continua Riccardo Tozzi:

“Il calcolo del rischio produttivo si basa sull’integrazione dei valori dei singoli anelli della catena distributiva. Andrebbe piuttosto vietata la tendenza degli operatori a fare incetta di diritti anche senza usarli, per evitare che altri li usino. In ogni caso, i nodi non si risolvono sognando tagli netti, ma sciogliendoli con pazienza e cognizione di causa. L’Europa ha un grande potenziale di raccontare la propria realtà. Dobbiamo stare attenti a non sgambettarci da soli con un finto modernismo”.

L’onorevole Silvia Costa, Presidente della commissione Cultura e Istruzione del Parlamento di Strasburgo, aggiunge:

“È molto importante che si sia aperto un dialogo tra la Commissione Cultura del Parlamento Europeo e il commissario europeo per l’economia digitale Oettinger, e tra la Commissione e gli operatori. Lo scopo è superare quell’impostazione iniziale della strategia europea per il Digital Single Market che io stessa avevo giudicato sbilanciata sul lato del consumo e della circolazione di beni e servizi, e molto meno interessata alla produzione di contenuti e prodotti  culturali e creativi anche dei produttori indipendenti e dei broadcaster pubblici Europei. Grazie a questa interlocuzione, prendiamo atto con soddisfazione che è passato un atteggiamento più consapevole su quale sia il compito della strategia europea sul digitale, e cioè creare il framework normativo, industriale e tecnologico che renda equo, trasparente, legale e competitivo il sistema audiovisivo europeo nel confronto globale e tuteli il diritto d’autore (che non coincide totalmente con la nozione di copyright, in quanto implica anche diritti morali e l’integrità dell’opera) e bilanci questi aspetti con l’ampliamento dell’accesso alla cultura della cittadinanza digitale”.

Durante il convegno si è svolta anche una tavola rotonda finalizzata a studiare i singoli aspetti della proposta strategica dell’UE, compresi il geoblocking, la portabilità transnazionale e la vendita passiva dei diritti delle opere audiovisive. Anna Herold, membro del gabinetto del commissario Oettinger, ha rassicurato i presenti affermando che esiste già un dialogo in corso con le istituzioni europee, e che sarebbe utile spostare il discorso su come il Mercato Unico Digitale possa creare nuove opportunità per l’intero settore audiovisivo e combattere a fondo la pirateria, colpendo non l’accesso del consumatore, ma chi ci guadagna. Antonello Giacomelli, Sottosegretario alle Comunicazioni, ha poi concluso l’incontro con queste parole:

“Se parliamo di armonizzazione europea e di mercato unico digitale, allora dobbiamo affrontare subito anche il tema dell’interoperabilità delle piattaforme. Servono una revisione profonda della direttiva media e la valorizzazione territoriale dei diritti, ma l’Italia dell’audiovisivo non è certo al massimo delle sue possibilità di espansione internazionale. La nuova Rai che abbiamo in mente deve essere perno del sistema dell’audiovisivo e della creatività italiana”.

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