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Universal, super-anno senza supereroi [INFOGRAPHIC]

5 miliardi di dollari raccolti in tutto il mondo, più velocemente di qualsiasi major nella storia di Hollywood. Questo è solo l’ultimo dei record messi a segno da Universal Pictures, attualmente leader sia del mercato USA sia di quello italiano e internazionale. Nel Nord America si parla di 1,7 miliardi di dollari mentre da noi, dove…

5 miliardi di dollari raccolti in tutto il mondo, più velocemente di qualsiasi major nella storia di Hollywood. Questo è solo l’ultimo dei record messi a segno da Universal Pictures, attualmente leader sia del mercato USA sia di quello italiano e internazionale. Nel Nord America si parla di 1,7 miliardi di dollari mentre da noi, dove la casa di distribuzione si occupa anche dei titoli Paramount, stando ai dati Cinetel l’ammontare raccolto è di oltre 80 milioni di euro, con una fetta di mercato di circa 24 punti percentuali. Niente male per una società che cinque anni fa, negli USA, risultava in coda ai sei grandi colossi cinematografici e che, soprattutto, quest’anno non ha fatto minimamente appello al genere più di tendenza del momento, i cinecomic.

 

Universa Pictures record year 2015



Tra le major Universal è stata anzi tra le prime a distaccarsi dai tanti adattamenti degli albi Marvel e DC, concentrandosi sulla diversificazione così come sulla valorizzazione dei franchise, anche di lunghissima data. Tra i principali responsabili del successo di questo 2015 ci sono infatti due saghe che sono balzate ai primi posti del botteghino globale: JurassicWorldche dopo 22 anni ha conquistato nuovamente i cuori del pubblico nonché un incasso di ben 1,514 miliardi di dollari, e Fast and Furious 7, fermo invece a 1,511 miliardi. Nonostante la release di quest’ultimo titolo non fosse prevista per quest’anno, la strategia di lancio seguita all’improvvisa scomparsa di Paul Walker, una delle star del frnachise, ha  dato vita a una combinazione esplosiva grazie a cui lo studio è riuscito a bruciare anche la concorrenza di film molto attesi, come il secondo capitolo degli Avengers.

Fondamentale poi il lavoro svolto nel campo dell’animazione, dove la partnership con la Illumination Entertainment di Chris Meledandri, dopo i due capitoli di Cattivissimo Me, ha permesso di produrre un altro successo come Minions: uscito da meno di due settimane e nemmeno in tutto il mondo (in Italia arriverà il 27 agosto) si è già conquistato il quarto posto nella classifica mondiale, confermando la solidità del franchise. I 630 milioni raccolti promettono bene per le irresistibili creaturine gialle, ormai protagoniste delle campagne di marketing non solo della major ma di una quantità di altri brand che ne hanno sfruttato e diffuso l’appeal verso il pubblico. Anche nel caso di Jurassic World comunque il lato promozionale e social ha contato non poco, tanto per la creazione dell’attesa intorno al titolo quanto per stabilire la sua dignità di film a se stante, capace di intrattenere e catturare anche gli spettatori più giovani.

Un nuova serie che si è imposta subito come cavallo vincente è stata poi quella aperta da 50 Sfumature di Grigio, adattamento dell’omonimo best seller dal gusto piccante, che si colloca in quinta posizione al box office con poco meno di 570 milioni di dollari. Sempre nella top 20 del 2015, per la precisione al 15° posto, troviamo poi il secondo capitolo della commedia musicale Pitch Perfect, che con i suoi 280 milioni ha mantenuto in vita il piccolo caso cinematografico canterino. Più deludenti invece le performance di Ted 2, finito solo al 22° posto, e del fantasy Il Settimo Figlio, che Universal ha ereditato dalla partnership produttiva con Legendary.

Nel complesso insomma un anno ben costruito, anche per quanto riguarda lo scaglionamento delle uscite su tutta la stagione e non solo nell’affollata estate cinematografica USA, che dimostra come per Hollywood ci sia speranza anche dopo che si sarà esaurito il filone dei cinecomic, Questo purché l’industria cominci a seminare i germogli nelle nuove serie cinematografiche, coltivando magari piccoli casi di successo o, perché no, la nostalgia per i blockbuster degli anni ’80 e ’90.

 

Fonte: Cinetel, Box Office Mojo

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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