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Netflix si presenta all'Italia: dagli abbonamenti a 6 euro alle Winx

Non grandi aggiornamenti ma qualche informazione interessante è giunta dall’incontro con Ted Sarandos, responsabile dei contenuti del colosso americano dell’on demand Netflix e ospite del 13° Ischia Global Film & Music Fest, appena conclusosi nell’isola campana. Stando ai nuovi dettagli rivelati dal top manager, l’abbonamento  al ricco servizio di streaming che aprirà i battenti in Italia ad…

Non grandi aggiornamenti ma qualche informazione interessante è giunta dall’incontro con Ted Sarandos, responsabile dei contenuti del colosso americano dell’on demand Netflix e ospite del 13° Ischia Global Film & Music Fest, appena conclusosi nell’isola campana. Stando ai nuovi dettagli rivelati dal top manager, l’abbonamento  al ricco servizio di streaming che aprirà i battenti in Italia ad ottobre non costerà più dell’equivalente di 7-9 dollari, il che significa che l’offerta della piattaforma potrebbe essere disponibile al costo estremamente conveniente di 6 euro al mese, invece dei previsti 7,99 euro, fatto ovviamente salvo un sovrappiù per la definizione ultra alta in 4k.

ted sarandos

L’interesse principale degli operatori del settore audiovisivo è però concentrato su un altro fronte, cioè gli investimenti che Netflix intende fare nelle produzioni italiane, tanto che alla manifestazione hanno presenziato diverse aziende e associazioni di categoria nelle persone ad esempio di Marco Follini, presidente dei produttori Apt, Stefano Balassone dell’Anica, Nicola Borrelli, direttore generale della Direzione Cinema del MiBACT, Matilde Bernabei di Lux Vide, Marco Chimenz di Cattleya e Iginio Straffi di Rainbow.  La casa che ha creato le note fatine animate, tra l’altro, risulta attualmente l’unico partner ufficiale della piattaforma di SVOD (subscription video on demand), per cui realizzerà uno spin-off intitolato Winx Club WOW: World of Winx e già annunciato un anno fa, prima ancora che venisse confermato lo sbarco del servizio in Italia.

Rimane dunque l’interesse su come il nuovo concorrente del nostro mercato audiovisivo intende procedere nel sostegno alle produzioni locali da trasmettere in esclusiva per gli abbonati al suo streaming. Di sicuro ci si può aspettare un serial originale sulla scia di Marseille, il thriller politico ora in cantiere in Francia, e di sicuro l’azienda californiana continuerà ad operare appoggiandosi sulle industrie nazionali, poiché la struttura presente sul campo rimarrà estremamente snella e farà capo sostanzialmente alla “casa base” europea, situata ad Amsterdam.

Il budget stanziato, a parte l’investimento in questo primo prodotto(secondo indiscrezioni, una serie dedicata a Mafia Capitale), dipenderà essenzialmente da due fattori: la performance del servizio in Italia, cioè numero di abbonati e numero di ore consumate, e dall’appeal internazionale delle opere tricolore. La certezza, rassicura però Sarandos, è che l’arrivo di Netflix non intende distruggere gli attuali player del comparto: “L’Italia è uno dei più grandi centri mondiali per cinema e tv”, ha detto il Chief Content Officier “come già successo negli altri Paesi in cui siamo arrivati, nonostante le preoccupazioni degli operatori locali, il nostro arrivo non eliminerà la tv, renderà solo più variegata l’offerta, aumentando gli investimenti e la qualità del prodotto a servizio degli utenti”.

Inizio distensivo dunque, in un momento propizio per la compagnia, che ha da poco dichiarato oltre 65 milioni di utenti raggiunti a livello mondiale. Per quanto riguarda l’annoso problema della disponibilità di banda, Sarandos si è detto fiducioso sul fatto che l’Italia recuperi presto il gap allineandosi al livello europeo.

 

Fonte: Variety, Corriere delle Comunicazioni

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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