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Netflix: come sarà e quali sfide in Italia #ciaonetflix

Un mese di prova gratuito e abbonamenti variabili in base a qualità dello streaming e numero di device associabili all’account. Ma la versa sfida rimangono i contenuti in concorrenza con le offerte pay on e offline di Sky e Mediaset.

Dopo l’annuncio ufficiale dell’apertura in Italia, il leader americano dello streaming ad abbonamento ha offerto alla stampa anche una preview di come il suo rivoluzionario servizio di video on demand intende aggredire il nostro mercato. La versione italiana di Netflix, in realtà, non è ancora pronta e per illustrare le funzionalità della piattaforma è stata mostrata quella inglese, a conferma di come non ci siano da attendersi grandi stravolgimenti tecnici rispetto all’offerta già sperimentata a livello europeo.  Catalogo facile da navigare, con categorie e sottocategorie molto dettagliate e suggerimenti ritagliati in base alle preferenze e alle abitudini di consumo dell’utente.

Netflix Italia

Il prezzo non è stato ancora rivelato con precisione, ma dovrebbe variare in base alla qualità dello streaming e per numero di dispositivi su cui fruire dei contenuti della piattaforma. Ci si attende in particolare un costo base di 7,99 euro al mese per film e serie tv in SD da vedere su un unico schermo, che può salire a 8,99 euro per l’HD e l’aggiunta di un device, fino ad arrivare a un massimo di 11,99 euro per il 4K (definizione ultra alta) e 4 destinazioni cui agganciare il proprio abbonamento mensile. Previsto anche un mese di prova gratuito al lancio del servizio. Oltre all’accesso via desktop, l’app di Netflix sarà sicuramente disponibile su dispositivi mobili Android e iOS, nonché su tutte le tv connesse in rete, siano esse smart o collegate tramite apparecchi esterni come lettori di dvd e blu-ray, Apple Tv, Chromecast o console per videogame. Nessun accenno per ora ad accordi come quelli stretti da Sky e (presto) Mediaset con Telecom, per unire l’offerta di home entertainment a quella di banda larga e telefonia, riunendo tutto in unico modem e in un unico abbonamento secondo il modello del triple o del quadruple play (a seconda che ci si aggiunga o meno il traffico mobile). Né sembra ipotizzabile che l’app di Netflix trovi spazio sul nuovo set-top box in elaborazione presso Sky, che punta al mercato delle tv non ancora connesse in rete e che spingerà l’offerta web dell’emittente, Sky Online, invece del tradizionale abbonamento satellitare.

Oltre che sulla tv connessa la lotta con i competitor nazionali, cioè appunto Sky e Mediaset, verterà anche e soprattutto sui contenuti. La società californiana ha sempre basato la propria forza sulla ricchezza e la completezza del catalogo e, dunque, punta a partire anche da noi con un library nutrita, di almeno 3.500 titoli tra italiani e stranieri, questi ultimi quasi tutti doppiati e sottotitolati. Anche le serie tv originali della piattaforma di SVOD (subscription video on demand), dette Netflix Originals, arriveranno già confezionate per il pubblico italiano: tra queste le prime a sbarcare online saranno Marvel’s Daredevil, Sense8, Bloodline, Grace and Frankie, Unbreakable Kimmy SchmidtMarco Polo, dove per altro recitano i nostri Lorenzo Richelmy e Pierfrancesco Favino. Assenti, come previsto, due serial di punta come House of CardsOrange Is the New Black, già ceduti e trasmessi dai competitor locali di cui sopra. Arriveranno invece in contemporanea con il lancio nazionale i nuovi prodotti come le prossime serie Marvel, la serie biografica Narcos, dedicata alla figura di Pablo Escobar,  e la commedia Club de Cuervos. In piena tradizione Netflix, tutti i telfilm saranno resi disponibili per intero, dalla prima all’ultima puntata, in modo da consentire il cosidetto “binge viewing”, cioè la visione sincronica di tutti gli episodi piuttosto che la fruizione uno a uno con una cadenza prestabilita dall’emittente.

Probabile infine che la piattaforma investa in nuovi serial realizzati in Italia, come già accaduto in Francia con il thriller politico a puntate Marseille. Probabile anche perché nel nostro Paese, caratterizzato da una particolare forza della tv tradizionale, c’è da attendersi un’agguerrita competizione sui contenuti. Mediaset, proprietaria di Medusa, detiene già in partenza i diritti di molte commedie campioni d’incasso e, come se non bastasse, tramite Premium può contare su un potere contrattuale d’eccezione rispetto ai fornitori. Basti pensare al recente accordo di esclusiva stretto con Warner e Universal, che renderà la pay-tv l’unica destinazione domestica su cui fruire dei film e delle serie tv delle due major, rispettivamente fino al 2020 e al 2018. Intesa che ovviamente estende l’esclusiva non solo alle piattaforme tradizionali come DTT e satellite ma anche all’online. Insomma Netflix potrebbe partire senza titoli come Friends, il kolossal di Nolan Interstellar e altre uscite di rilievo che resteranno appannaggio dell’offerta pay di Mediaset.

Rimane poi la questione delle finestre non solo televisive ma anche cinematografiche, su cui Netflix si sta battendo duramente negli Stati Uniti, con titoli sempre più importanti acquisiti per la distribuzione cosiddetta “day and date” in sala e sul web. Fronte probabilmente prematuro per quanto riguarda l’Italia ma che comunque potrebbe in prospettiva incidere sui risultati del colosso americano nel nostro difficile mercato dell’on demand. Intato la piattaforma ha lanciato ufficialmente l’hashtag #ciaonetflix per aumentare l’hype social rispetto al lancio. Da ricordare come l’espansione in Italia sia parte di un roll-out di larga scala volto  aportare il servizio in tutto il mondo (compresa la Cina) entro il 2016.

 

Fonti: Corriere.it, e-duesseHD Blog

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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