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YouTube ha 10 anni, Facebook 4 miliardi di views al giorno

Tante, “sporche” e subito. Poco importa se molte delle riproduzioni sono automatiche: le visualizzazioni video del social network sono esplose in pochissimo tempo, proprio davanti agli occhi dell’ormai decano portale di Big G.

Settimana movimentata per il mondo dei video online: ieri YouTube ha festeggiato la decima ricorrenza dal primo caricamento di un contenuto sul portale mentre lunedì cominceranno i Digital Content Newfronts, l’incontro annuale in cui i canali audiovisivi del web mostrano ai potenziali inserzionisti la loro nuova programmazione, sulla scia di un modello già consolidato in ambito televisivo. Ma soprattutto mercoledì, presentando al mercato i suoi risultati finanziari, Facebook ha colto l’occasione per snocciolare le cifre dell’ultimo asset su cui ha deciso di incentrare la propria strategia commerciale, cioè i video. Il social network ha così rivelato di aver raggiunto 4 miliardi di views al giorno, in netto aumento rispetto ai 3 miliardi di gennaio e il miliardo di settembre, quando il fenomeno è diventato chiaro dopo il cambiamento nell’algoritmo con cui vengono scelti i post da mostrare nel newsfeed e dopo  il caso Ice Bucket Challenge.

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Non di secondaria importanza, il 75% delle visualizzazioni proviene da mobile, altro fronte su cui il colosso guidato da Zuckerberg sta spingendo l’acceleratore (pensiamo anche ai progressi nei servizi VoIP di WhatsApp e Messenger). Come noto, i video su questa piattaforma partono automaticamente, quindi la cifra dei 4 miliardi va circostanziata ma, secondo gli osservatori, il ritmo concitato della crescita indicherebbe comunque la presenza di un altro colpaccio “alla Facebook”, che aspetta solo la giusta formula per essere monetizzato.

Attualmente, difatti, il vantaggio competitivo di YouTube non consiste solo nei numeri, stimati nella sua pagina Statistics in “miliardi di views giornaliere”, oltre che in centinaia di migliaia di ore di streaming con una crescita delle views medie mensili del 50% anno su anno. L’hub video di Google per ora mantiene il distacco grazie alla lunga esperienza maturata con gli advertisers, che l’ha portato a sviluppare efficienti formati pubblicitari, come i pre-roll, un’accurata reportistica dei risultati e un’appetibile remunerazione offerta ai creatori dei contenuti su cui vanno a finire le inserzioni. Stando a una ricerca citata dal Wall Street Journal, partendo da un campione di 82 campagne pubblicitarie video avviate lo scorso marzo, Facebook ha contato per il 35% delle views, YouTube per il 65%. Di nuovo, tuttavia, c’è da notare come a fine 2014 la fetta del social di Zuckerberg fosse inferiore al 10%, indicando perciò una crescita in grado di guadagnarsi rapidamente l’attenzione del mercato.

Partita più aperta che mai, che aspetta di vedere anche l’evoluzione di YouTube, ormai ufficialmente intenzionata a spingere i suoi canali  più importanti verso il video on demand ad abbonamento.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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