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CinemaCon, non perdere il pubblico giovane

Inaugurata ieri (e si concluderà il 23 aprile) CinemaCon di Las Vagas, la convention annuale della National Association of Theater Owners (NATO), l’associazione dell’esercizio cinematografico americano. L’ormai tradizionale appuntamento dell’industria cinematografica americana si è aperta sotto i migliori auspici di un anno, il 2015, che si presenta carico di titoli importanti e promettenti al box…

Inaugurata ieri (e si concluderà il 23 aprile) CinemaCon di Las Vagas, la convention annuale della National Association of Theater Owners (NATO), l’associazione dell’esercizio cinematografico americano. L’ormai tradizionale appuntamento dell’industria cinematografica americana si è aperta sotto i migliori auspici di un anno, il 2015, che si presenta carico di titoli importanti e promettenti al box office, dopo un 2014 in sordina e con scarsa offerta di film alto livello. Non mancano tuttavia alcuni motivi di preoccupazione, come sottolineato nel suo discordo indirizzato agli esercenti da Dave Hollis, executive vp theatrical distribution di Walt Disney Studios .

CinemaCon

In particolare Hollis si è soffermato sulla necessità che esercizio e distribuzione lavorino insieme focalizzandosi sui consumatori: senza una stretta collaborazione che faccia comprendere al pubblico l’importanza e l’unicità dell’esperienza cinematografica in sala il successo sarà limitato. Particolare attenzione va posta al pubblico giovane: negli ultimi 5 anni le fasce di spettatori dai 18 ai 24 anni e dai 25 ai 39 hanni hanno infatti visto un costante declino, a causa (anche) della diffusione dei dispositivi mobili, che incidono particolarmente su questa fascia di pubblico. E l”invecchiamento del pubblico, se non si invertirà il trend, avrà ripercussioni sull’andamento del box office. «Il nostro obiettivo congiunto, di esercenti e distributori, è quello di focalizzarci sul rendere il cinema in sala la prima scelta per i consumatori» ha dichiarato Hollis. «Si tratterà di far crescere l’intera torta, non di spostare le singole quote». Il manager si è poi soffermato sulla crescente importanza del box office internazionale (che oggi conta per il 70% sul numero di biglietti staccati globalmente) e sul suo crescente potenziale, affermando l’importanza della localizzazione: «Dobbiamo rendere ogni mercato in grado di penssare che ogni film è fatto specificatament per il suo pubblico».

Fonte: Hollywood Reporter

 

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