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USA: il 40% delle famiglie ha un abbonamento SVOD [INFOGRAPHIC]

Le case con un abbonamento a servizi di streaming superano quelle che ne sono prive, mentre Nielsen amplia il suo approccio alla misurazione del pubblico televisivo e introduce il concetto di “total audience”.

La crescita dei servizi di video on demand ormai costituisce a malapena una notizia, ma stavolta le cifre che provengono da Nielsen, leader USA nella misurazione dell’audience televisiva, sono di quelle significative. Stando alle ultime rilevazioni condotte sulle famiglie americane, il numero delle case con un abbonamento al video on demand ha raggiunto il 40,3% del totale, superando così la quota di chi, al contrario, pur avendo una connessione a banda larga non possiede alcuna sottoscrizione a servizi di questo tipo (35,2%). Sembra inoltre ancora molto ampio il margine di espansione degli OTT, nella misura in cui quasi un quarto delle case ancora non gode di Internet super veloce.

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Interessante notare come, tra gli abbonati SVOD, oltre il 10% sia iscritto a più piattaforme, mentre tra gli operatori il leader si confermi ovviamente Netflix, con il 36% delle sottoscrizioni, mentre lo streaming del portale di eCommerce Amazon si ferma al 13,6%, con una crescita che gli analisti descrivono comunque come significativa, sostenuta soprattutto dal successo di alcuni serial originali. Ricordiamo ad esempio la sitcom Transparent, cui quest’anno sono andati ben due Golden Globe. A emergere dall’indagine di Nielsen è però anche la maggior tendenza degli utenti SVOD alla fruizione multidevice su apparecchi diversi dalla tv tradizionale, compresi tablet e console per videogame (utilizzati dal 65%), registratori digitali (58%) e soprattutto smart tv, in proporzione molto più diffuse (24%) che nelle abitazioni dotate di accesso a internet dove non si fa uso di streaming video (9%).

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Dettaglio non secondario, infine, è il tipo di ricerca effettuata da Nielsen, che dopo aver introdotto nelle sue analisi la possibilità e l’ipotesi di case a “zero-tv”, intente cioè a fruire della programmazione tradizionale solo attraverso i canali online, la società ha deciso di ampliare il proprio sguardo e concentrare le misurazioni sulla “Total Audience”. Un pubblico dunque più complesso e fluido, difficile da incasellare tra vecchi e nuovi media, che viene considerato per la prima volta nella propria globalità: da chi non sa cosa sia il video on demand a chi ha “tagliato il cavo” (i cosiddetti cordcutters), cioè si è rivolto all’offerta OTT in sostituzione di quella tradizionale, o chi combina le due possibilità anche a seconda del mezzo utilizzato (tablet e dispositivi smart di vario tipo).

Nielsen Total Audience

Un piccolo passo che non rivoluziona l’industria dell’entertainment, ma in compenso indica inequivocabilmente la portata sempre più rilevante dei cambiamenti indotti nel sistema dalla fruizione audiovisiva via web.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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