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I cineasti sulle sale abbandonate, "Disincentivare le chiusure"

Si parla ancora di sale chiuse a Roma. Trenta cineasi hanno firmato e consegnato in Commissione Cultura del Campidoglio una loro contro proposta alla memoria presentata a fine gennaio dalla Giunta per la riqualificazione di oltre 40sale abbandonate.Una proposta, riporta oggi La Repubblica che «ha come scopo quello di creare nuovi pubblici e rilanciare la…

Si parla ancora di sale chiuse a Roma. Trenta cineasi hanno firmato e consegnato in Commissione Cultura del Campidoglio una loro contro proposta alla memoria presentata a fine gennaio dalla Giunta per la riqualificazione di oltre 40sale abbandonate.Una proposta, riporta oggi La Repubblica che «ha come scopo quello di creare nuovi pubblici e rilanciare la sala cinematografica come spazio aggregativo, nonché quello di coinvolgere nella rigenerazione le scuole per fini didattici incentrati sulla valorizzazione del linguaggio audiovisivo».

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Secondo il documento redatto dai registi e attori, tra cui Ettore Scola, Carlo Verdone, Giuliano Montaldo, Bernsrdo Bertolucci, Mario Martone, Paolo Sorrentino e Toni Servillo, è necessario innanzitutto verificare le possibili tutele per il valore delle singole sale coinvolgendo associazioni di autori, produttori, distributori, esercenti, ordine degli architetti di Roma, tecnici municipali, assessorato all’urbanistica e MiBact.

Inoltre si deve «disincentivare fiscalmente l’abbandono delle sale e facilitare la riapertura e salvaguardare da ulteriori chiusure quelle ancora attive», con sconti sulla ristrutturazione, le imposte di gestione e le licenze.Infineè necessaria uns «Riconversione delle sale cinematografiche abbandonate in complessi culturali polifunzionali, rispettando le norme sancite dal Piano Regolatore. Almeno il 50% della sala dovra avere uso culturale con una quota di spazi legati al cinema». Inoltre «nel caso di realizzazione di nuove sale cinematografiche ogni progetto dovrà trovare un autore, attore, critico o produttore cinematografico che curi la programmazione cinematografica, facendo così pubblicità alla sala stessa».

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