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Schermi digitali: ora al 90% in tutto il mondo

Quasi 128 mila gli schermi digitali in tutto il mondo: cresce soprattutto la Cina, ma anche USA e Italia, mentre la penetrazione della nuova tecnologia arriva nell’Europa Occidentale al 96%, come quella registrata dall’altra parte dell’Atlantico. Ecco la nostra infografica.

Kodak sarà riuscita per ora a salvare la pellicola per la produzione cinematografica, ma sul fronte distributivo la digitalizzazione si appresta a coprire quasi la totalità delle sale presenti nel globo. A riferirlo è un report della Cinema Intelligence dell’istituto di ricerca  inglese IHS, secondo cui la penetrazione della nuova tecnologia rispetto al parco schermi mondiale, a fine 2014, si è attestata sull’89,9%, per un totale di 127.688 sale. L’incremento rispetto alla fine del 2013 è stato di 14,7 punti percentuali, il che significa che nel corso dell’anno sono stati convertiti al digitale altri 16.360 schermi, di cui il 72,3% attrezzati per il 3D.

Digitalization of world cinemas_infopgraphic

Come per altri comparti della filiera, anche in questo caso la crescita è stata spinta dalla Cina e dall’espansione del consumo dei film da vedere coi tipici occhialetti. Il maggior numero di nuove digitalizzazioni sì è infatti registrato nell’area asiatica, seguita dall’America Centrale e del Sud, vale a dire le zone più bisognose di coprire il gap di partenza col cosiddetto “Nord del Mondo”. Anche l’Europa Occidentale tuttavia ha conosciuto un certo progresso nell’aggiornamento tecnologico, portando la digitalizzazione al 96% e raggiungendo così gli USA, dove permangono invece le difficoltà nel traghettare verso il nuovo sistema l’ultima manciata di sale (che in termini d’oltreoceano significa qualche migliaio) ancora mancante all’appello.

In America Latina la penetrazione della nuova tecnologia all’interno delle strutture cinematografiche si è attesta all’86,4%, mentre l’Europa centro-orientale e l’area del Pacifico si trovano entrambe all’83,3%. Più critica la situazione dei cinema di Medio Oriente e Africa, la zona MENA, che soprattutto a causa dei Paesi nordafricani si trova ancora al 79,5%.

Di sicuro, il raggiungimento di una soglia quasi pari al 90% a livello mondiale è una buona notizia per le major e le distribuzioni di respiro internazionale, che vedono così uniformarsi le condizioni di mercato. Il rientro dall’investimento tuttavia, secondo IHS, non si avrà fino alla fine degli accordi di VPF stretti con gli esercenti dei diversi territori. Curioso notare come gli Stati Uniti rientrino ancora nel novero dei Paesi con il più alto numero di schermi digitali installati nel 2014, dietro alla Cina e davanti a Messico, Brasile, Russia, Italia e Turchia. Il nostro Paese non compare  nella top dei territori con il maggior numero di nuove sale 3D, in cui si confermano piuttosto Cina, USA, Messico e Brasile, con l’aggiunta della Russia.

 

Fonte: Variety

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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