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Disney "guarda seriamente" allo streaming, e non solo per la tv

L’ultimo trimestre è stato da record per i ricavi Disney, ma lo studio è pronto a valutare anche nuove soluzioni distributive “che mettano il consumatore a contatto diretto col prodotto”.

Non si può certo dire che il business di The Walt Disney Company non goda di ottima salute: la major ha chiuso il suo primo trimestre fiscale a fine dicembre con un fatturato di 13,391 miliardi di dollari, in aumento del 9% rispetto all’anno precedente e con ricavi per 2,8 miliardi, di cui oltre la metà afferenti al solo settore media. Fondamentale il franchise di Frozen, che oltre all’home video  ha spinto il ramo merchandising con profitti per  626 milioni di dollari, in aumento del 46% rispetto allo stesso periodo del 2013.  di Nonostante il risultato definito da record dallo stesso CEO della compagnia, Bob Iger, ci sono i margini affinché alcuni brand e canali di distribuzione dello studio si espandano ulteriormente nel digitale.

logo disney

Non si tratta di un nuovo progetto annunciato ufficialmente in occasione dell’incontro con gli azionisti, ma di uno spiraglio aperto da Iger in risposta a una delle domande ricevute nel corso della presentazione dei risultati. C’è assolutamente la possibilità, non solo per la rete ESPN ma anche per altri nostri marchi di far debuttare sul mercato un prodotto che sia rivolto direttamente ai consumatori”,  ha detto precisamente il CEO, rispondendo a chi gli chiedeva se anche Disney stesse pensando di lanciarsi nel mercato degli OTT come già importanti emittenti americane quali HBO, CBS e, da ultimo, anche il canale per ragazzi di Viacom Nickelodeon, “potremmo cogliere l’opportunità con un servizio targato Disney”. Accennata anche la possibilità di una distribuzione via streaming per i contenuti dei franchise Marvel e Star Wars.

Non ci sono però da attendersi cambiamenti radicali, nemmeno per l’emittente ESPN di cui, assicura Iger, viene tenuto ben in conto il valore dell’abbonamento tradizionale. Nessuna accelerazione verso l’on demand, dunque, ma un occhio attento all’evoluzione dei consumi audiovisivi, anche attraverso la partecipazione a iniziative come Sling TV della rete satellitare Dish, che permette già la visione di alcuni selezionati programmi del canale Disney in second screen.

“Una relazione più stretta col consumatore da coltivare anche per altri obiettivi commerciali” è comunque qualcosa che vedrà impegnata Disney in modo costante nel prossimo futuro: “Vogliamo  offrire agli utenti il tipo di esperienza che richiedono e desiderano. In pratica, essere più user-friendly, customizzabile e personalizzabile”.

 

Fonte: Deadline

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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