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Tv connesse: in Italia 5,9 mln di esemplari per un business da 35 mln di euro

Cresce il numero tv con accesso in rete in Italia, ma solo un terzo viene usato effettivamente online. Il motivo? La scarsità nell’offerta di contenuti, che comunque nel 2014 registrerà ricavi per oltre 30 milioni di euro, di cui la maggior parte dovuti allo streaming ad abbonamento.

Entro la fine di quest’anno, saranno 5,9 milioni gli apparecchi televisivi con accesso a Internet in Italia, cioè il 40% in più rispetto al 2013. Poco più di un terzo (35%) sarà però effettivamente usato in modo connesso, evidenziando una certa lentezza nel processo di convergenza che, a livello mondiale, sta portando anche il piccolo schermo domestico a sposare progressivamente l’online. A rendere note le cifre è l’Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano, in un’analisi dedicata al mercato italiano della fruizione on demand tramite tv connessa.

Connected TV

Come salta subito all’occhio, la penetrazione del nuovo tipo di device è ancora bassa: anche secondo la relazione annuale AGCOM del 2014, d’altra parte, solo l”8% dei telespettatori usa un apparecchio smart per fruire di contenuti audiovisivi, contro l’85% che vi accede da mezzi tradizionali. Le cifre però sono in crescita e secondo l’Osservatorio il numero netto di utenti di programmai online è passato da appena 330 mila a 2,4 milioni. Il trend, inoltre, si conferma positivo anche per quanto riguarda i ricavi delle tv connesse: arriveranno a 35 milioni di euro, contro i 25 milioni del 2013, sostenuti sia dall’advertising (10%), sia e soprattutto dall’offerta pay on demand (tipo quella di Infinity di Mediaset, Sky Online e Timvision). Il valore dello SVOD, cioè dello streaming ad abbonamento, fruito da smart tv si dovrebbe attestare quest’anno sui 31 milioni di euro: considerando come il fatturato dell’intero mercato della distribuzione digitale non a sottoscrizione, nel 2013, è stato di 18 milioni di euro (dati Univideo), l’apporto al settore sembra tutt’altro che secondario. Calcolando una spesa annuale ipotizzabile di 120 euro ad abbonato (10 euro al mese per l’intero arco dell’anno), 31 milioni di euro corrisponderebbero circa a 260 mila iscritti a questo tipo di servizio. 

Ricordiamo che, sempre secondo le stime AGCOM, nel 2013 gli italiani a usufruire di pay tv sono stati il 30% e che i ricavi del comparto si sono attestati sui 2,9 miliardi di euro. Secondo Marta Valsecchi, responsabile dell’Osservatorio New Media & New Internet, il mercato delle smart tv sta aumentando il proprio appeal grazie ai miglioramenti nella user experience apportati gradualmente dai produttori, specie in fatto di navigazione del menu.  Il consumo connesso di tv soffrirebbe tuttavia del mancato decollo, da attribuire no da ultimo all’offerta “datata” e alla mancanza di contenuti premium conseguente alle finestre per l’uscita di film e serial in SVOD.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore, AGCOM

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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