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Europa vs. Google: il Parlamento chiede la divisione

Quanti, oltre a possedere un account gmail, usano Chrome come browser, Android sullo smartphone e Google quale motore di ricerca? Bene, secondo il Parlamento Europeo la combinazione di questi servizi, anziché un valore per l’utente, rischia di configurare un abuso di posizione dominante, e ha chiesto alla Commissione di verificarne la compatibilità con le norme…

Quanti, oltre a possedere un account gmail, usano Chrome come browser, Android sullo smartphone e Google quale motore di ricerca? Bene, secondo il Parlamento Europeo la combinazione di questi servizi, anziché un valore per l’utente, rischia di configurare un abuso di posizione dominante, e ha chiesto alla Commissione di verificarne la compatibilità con le norme comunitarie sull’antitrust e prendere in considerazione l’ipotesi dell’unbundling del servizio di ricerca. La risoluzione in materia è stata adottata oggi dell’organismo UE e, come è bene ricordare, non possiede carattere legislativo né vincolante, ma pone comunque una certa pressione sui commissari intenti a indagare sulle pratiche commerciali di Big G e la loro concorrenzialità. Un’indagine che procede da cinque anni e che, ha sottolineato il portavoce della responsabile antitrust Margarethe Vestager, ha ancora bisogno di tempo per pervenire a una conclusione, in cui si terrà conto e verranno rispettati i diritti di tutte le parti in causa. Non è insomma detto che la Commissione adotti appieno la linea dura del Parlamento e una misura, come quella della divisione del motore di ricerca dagli altri servizi offerti da Google, così come da ogni altro operatore del web europeo. Provvedimento solitamente legato ai servizi essenziali gestiti dagli ex-monopolisti di Stato, giudicato sproporzionato quando non proprio folle dagli osservatori internazionali ma anche europei, che temono le ripercussioni di un simile approccio sulla competitività di tutte le aziende del Vecchio Continente.

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Vi rimandiamo al nostro approfondimento di ieri per ripercorrere alcune delle posizioni emerse in Italia contro la richiesta di “dividere Google”, soprattutto contro l’efficacia di un simile provvedimento rispetto a un obiettivo più ampio e invece urgente come la definizione del level playing field, cioè delle regole comuni e delle tutele da implementare per arrivare a un mercato unico digitale.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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