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Sky in chiaro dal 2015?

Rivoluzione nel mondo della televisione italiana. Dal 2015 Sky, l’emittente a pagamento del gruppo di Rupert Murdoch, potrebbe trasmettere “in chiaro”. Lo rivela il quotidiano Repubblica, secondo cui «Gli uomini del magnate australiano hanno iniziato a valutare rischi e opportunità di una trasformazione completa di Sky Italia. Non una decisione per il momento ma un’opzione…

Rivoluzione nel mondo della televisione italiana. Dal 2015 Sky, l’emittente a pagamento del gruppo di Rupert Murdoch, potrebbe trasmettere “in chiaro”. Lo rivela il quotidiano Repubblica, secondo cui «Gli uomini del magnate australiano hanno iniziato a valutare rischi e opportunità di una trasformazione completa di Sky Italia. Non una decisione per il momento ma un’opzione concreta. Che nella sostanza prevederebbe una graduale “gratuità” per una parte dei suoi canali. Seguendo di fatto le orme di Cielo e aumentando probabilmente la presenza anche sul digitale terrestre».

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Una decisione, questa che, se realizzata, cambierà totalmente lo scenario della tv italiana introducendo una concorrenza “diretta” tra le reti Sky e quelle Mediaset, oltre a coinvolgere anche la Rai. Repubblica sottolinea che il mercato sta radicalmente cambiando e dà per certo anche il prossimo sbarco di Netflix nel nostro paese, fatto che costituirebbe per tutti i player presenti oggi una ulteriore spinta a cambiare e rinnovarsi. Ma a spingere verso il cambiamento anche i risultati economici dei tre principali gruppi Mediaset, Rai e Sky negli ultimi anni: «pesantemente condizionati dalla crisi economica. Il Gruppo dell’ex Cavaliere, ad esempio, soffre ormai da tempo di una strutturale problematicità. L’ultimo bilancio è stato chiuso con un netto calo dei ricavi e ancora una volta non è stato distribuito il dividendo. La pubblicità non da segni di risveglio e l’ultimo dato certificato, quello del 2013, ha registrato una contrazione di oltre 230 milioni rispetto all’anno precedente. E le previsioni per il 2014 certo non sono ottimistiche». Anche Sky sarebbe in sofferenza con un decremento di quasi 200 mila abbonati negli ultimi due anni: «L’ultimo bilancio si è chiuso con un meno 2,2 miliardi nei ricavi e un rosso di 8 milioni. Anche la tv pubblica ha visto flettere gli incassi pubblicitari senza una adeguata compensazione del canone e della lotta alla sua evasione».

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