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Netflix: trimestrale sotto le aspettative e “inevitabile” scontro con HBO

Si avverano le previsioni di Netflix sul mercato del video on demand, ma il servizio di streaming è pronto a competere con HBO a suon di serial di successo e forte di 53 milioni di abbonati in tutto il mondo.

Il CEO Reed Hastings lo va ripetendo da 3 anni e l’intera strategia recente di Netflix sembra essere stata tarata su questo preciso momento: quello in cui i colossi della tv tradizionale si sarebbero aperti ai nuovi modelli di distribuzione digitale, scendendo sullo stesso campo di gioco degli over the top. Così alla notizia che HBO è intenzionata  a lanciare negli USA, a stretto giro, un portale di video on demand indipendente dalla sua attività di pay-tv, il leader locale dello streaming ad abbonamento non si è scomposto, indicando nella lettera trimestrale agli azionisti come “inevitabile e sensato” lo scontro con il nuovo competitor.

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Produttrice di alcuni dei serial di maggior successo a livello mondiale come Game of Thrones, l’emittente americana lancerà entro il 2015 un servizio di cui non si conoscono ancora gli estremi, ma che dovrebbe assomigliare molto a quello offerto attualmente da Netflix, con un costo forfettario mensile da corrispondere per fruire senza limiti di una vasta library, probabilmente basata su telefilm e miniserie già comparse sul canale. Essendo sganciato dalla sottoscrizione tradizionale alla pay-tv, ci si attendono anche prezzi più bassi e un’offerta di catalogo. Non solo, è stato lo stesso Hastings a sbilanciarsi tempo fa prevedendo anche per la nuova HBO online l’affermarsi del modello del binge viewing, cioè della fruizione in blocco di intere stagioni di serial o  comunque di più puntate prima pensate per una programmazione scadenzata nel tempo:

“Pensate a noi che abbattiamo la finestra tra i diversi episodi di una serie con il binge viewing – aveva affermato in un’intervista – continueranno a protestare per un paio d’anni dicendo che non ha senso. E poi faranno lo stesso”.

Non per questo il portale on demand teme la concorrenza. Grazie al successo delle sue produzioni originali come House of Cards, Netflix conta ormai su un contenuto abbastanza forte per poter ribadire ai propri investitori che gli utenti saranno disposti ad acquistare entrambi gli abbonamenti piuttosto che scegliere l’uno o l’altro in maniera esclusiva. Certo, alla sola notizia del debutto di HBO nel video on demand il titolo rivale ha subito un’immediata flessione in Borsa (-25%), accompagnata però anche da risultati sotto le attese per quanto riguarda le nuove utenze del terzo trimestre 2014.

Da luglio  a settembre Netflix ha guadagnato altri 3 milioni di abbonati, raggiungendo un totale globale di 53 milioni. Di questi nuovi clienti, i 980 mila localizzati negli Stati Uniti sono meno di quanto previsti per tale periodo dal servizio, che comunque sembra aver raggiunto i propri obiettivi su un fronte fondamentale come l’espansione europea. Da settembre lo streaming della compagnia ha raggiunto altri sei mercati del Vecchio Continente tra cui Francia e Germania, e già sono ricominciate le speculazioni su un possibile sbarco in Italia: come già accaduto in passato, la compagnia ha ripubblicato un annuncio di lavoro per esperti in lingua italiana, alimentando ancora un volta le voci sul un arrivo finora impedito da motivi infrastrutturali e di concorrenza.

Intanto un’altra tv americana ha annunciato l’approdo nel video on demand con un servizio slegato dalle trasmissioni lineari. Si tratta di CBS, broadcaster di primissimo piano, che farà debuttare un servizio online chiamato “All Access” al costo mensile di 5,99 dollari.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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