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Venezia 71 – Tozzi: modulare il sostegno pubblico per combattere la stagionalità

Rimodulare i contributi agli incassi in modo che avvantaggino chi fa uscire i film d’estate: dalla Mostra del Cinema la proposta del presidente ANICA per risolvere l’annoso problema della desertificazione estiva delle sale.

Il cinema italiano soffre di una malattia cronica, denunciata puntualmente da tutte le associazioni di settore ma mai risolta: la scarsità dell’offerta cinematografica nella stagione estiva, in cui latitano soprattutto i titoli prodotti in Italia. L’unico modo per smuovere davvero le acque non sono però le dichiarazioni di intenti, come ha sottolineato oggi il presidente ANICA, Riccardo Tozzi, in occasione della presentazione della ricerca “Sala e Salotto” alla 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

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“Il problema è che nessuno, io per primo, metterebbe in programmazione un suo film a maggio, perché le previsioni di incasso sarebbero bassissime” , ha detto Tozzi, rimarcando come questa sia anche una delle ragioni dello scarso successo dell’ultima iniziativa promozionale messa in atto dalle categorie della settima arte, cioè la Festa del Cinema: “L’anno precedente era andata un po’ meglio perché per un giorno c’è stato un film di richiamo, stavolta neppure quello”.

Perché gli operatori mettano in atto strategie concrete, c’è perciò bisogno di rendere economicamente interessanti i mesi estivi, e una possibile via passerebbe per un ripensamento del sostegno pubblico in funzione, per così dire, “anticiclica”:

“Quello che possiamo fare già da ora, nell’immediato, è chiedere al Mibact di modulare i contributi sugli incassi su base stagionale, di modo che da maggio a settembre risultino sensibilmente più alti rispetto alle altre stagioni per tutte le forme di incentivo, da quelli alla produzione a quelli per distribuzione ed esercizio”.

Non è da escludere perciò che presto si assista a un’iniziativa interassociativa per ottenere condizioni commerciali più favorevoli all’uscita in quel periodo. Iniziativa che per altro secondo il presidente ANICA si fa più cogente in virtù dell’ampio numero di film prodotti nel nostro Paese e delle loro scarse possibilità di trovare sbocco sul grande schermo:

“Quest’anno i titoli che sono stati inviati per la selezione alla Mostra del Cinema sono stati oltre 200. Un numero enorme, che ci pone sullo stesso piano di un Paese come la Francia, in cui ci sono però 6.000 schermi che lavorano tutto l’anno. Da noi praticamente la metà che lavora nove mesi. Di tutti questi film prodotti, ce ne saranno 40 industriali, mentre gli altri sono di difficile collocazione e non tutti per l’alto valore cinematografico. Dobbiamo fare meno film e più grossi, altrimenti continueremo a essere tentati di piazzare tutti quei 35-40 in una sorta di Natale permanente che comincia a novembre e finisce agli inizi di marzo. Il costo medio di produzione dei film è diminuito, ma sfortunatamente esiste una correlazione precisa tra l’incasso medio e il livello di budget”.

Una parola non è mancata neppure sui citiplex di città, che continuano  a latitare non per la mancanza di potenziali investitori bensì per le complicazioni burocratiche a cui andrebbero incontro, su cui per Tozzi bisognerebbe agire a livello di regolamentazione locale.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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