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Gli schermi di Qualità aiutano le opere prime e seconde

Si è svolto questa mattina alla Casa dello Spettacolo del Lido di Venezia, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia un seminario sul tema della distribuzione delle Opere Prime e Seconde promosso dal progetto Schermi di Qualità, progetto Agis sostenuto dal Mibact che ha come scopo la diffusione del cinema italiano ed europeo attraverso le…

Si è svolto questa mattina alla Casa dello Spettacolo del Lido di Venezia, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia un seminario sul tema della distribuzione delle Opere Prime e Seconde promosso dal progetto Schermi di Qualità, progetto Agis sostenuto dal Mibact che ha come scopo la diffusione del cinema italiano ed europeo attraverso le sale.

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Durante l’incontro sono stati presentati i dati relativi al Schermi di Qualità per l’anno 2013-2014 (scaricabili dal sito www.schermidiqualita.it). Il progetto ha potuto contare nel 2013 di un budget di 2,9 milioni di euro (con un calo rispetto ai 3,5 nel 2007, anno di nascita di Schermi di Qualità) Dal 2007 la Direzione Generale Cinema ha investito nel progetto complessivamente 23,4 milioni di euro accanto alla leva ordinaria destinata alle sale d’essai (2,1 milioni nel 2013). In tutto sono 846 gli schermi iscritti e concorrenti al premio (di cui 741 presenti in Cinetel), oltre il 26% dell’intero parco sale (3.200). Il numero maggiore (363) è costituito da multisale da 2 a 4 schermi, seguite dalle monosale (267), ma ci sono anche multisale da 5/7 schermi (103) e ben 113 multiplex, che da qualche anno a questa parte cominciano a lavorare anche con il cinema d’essai. Gli schermi vincitori del contributo per il 2013, come già anticipato a luglio nel corso delle Giornate Professionali di Riccione, sono stati 505 (hanno raccolto in totale quasi 11 milioni di spettatori su 246 titoli programmati); la tipologia più rappresentata tra i vincenti è la multisala da 2 a 4 schermi (220) seguita da monosale (177).

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Notizie negative provengono però dal confronto tra 2013 e 2014: rispetto allo scorso anno si è assistito a una vera e propria emorragia di sale, complice il passaggio al digitale. Il segmento di sale che in termini di cessazione di attività ha pagato il prezzo più alto dell’avvento della nuova tecnologia è proprio il piccolo esercizio costituito da monosale e strutture da 2 a 4 schermi. In totale rispetto al 2013 risultano “dispersi” 102 schermi, la maggior parte dei quali in Emilia Romagna (15), Lazio (13) Lombardia e Puglia (12). Se si passano ad analizzare gli spettatori registrati nei primi sei mesi del 2014 il film che ha totalizzato più spettatori nelle sale aderenti al progetto è Il capitale umano (oltre 442mila), seguito da Allacciate le cinture (306mila), con 4 opere prime o seconde nella top 15: Smetto quando voglio (7°), Le meraviglie (9°), La mafia uccide solo d’estate (10°) e Quando c’era Berlinguer (11°).

Proprio riguardo alla programmazione delle opere prime e seconde nelle sale di Schermi di Qualità è stata dedicata una ricerca specifica con lo scopo di valutare il grado di visibilità e di redditività del progetto speciale Mibact – Dg Cinema e di verificarne il risultato in relazione all’investimento pubblico nella produzione e distribuzione. La ricerca ha evidenziato che nel periodo considerato (giugno 2013- luglio 2014) i 2 titoli con maggiori incassi (Smetto quando voglio e La mafia uccide solo d’estate) hanno sfiorato le 300 copie di distribuzione; 6 titoli sono usciti tra le 130 e le 200 copie;  8 titoli tra le 50e le 100 copie, mentre i restanti 14 titoli sono usciti in meno di 50 copie. Ma il dato che più balza all’occhio è che le opere prime e seconde non riescono a incassare in sala più di quanto sono costate a livello industriale (una media di 2 milioni di euro a film di cui poco più del 20% a carico dello Stato, considerando i sostegni diretti e indiretti ovvero quelli derivanti dal tax credit). Solo 3 titoli hanno incassato più del loro costo industriale: Quando c’era BerlinguerSmetto quando voglio e La mafia uccide solo d’estate. Se si passa a considerare il sostegno pubblico il numero dei progetti sostenuti è aumentato costantemente (raggiungendo il massimo di 51 nel 2012) a fronte di una riduzione del budget disponibile con il risultato che: il contributo medio è più che dimezzato dal 2007, passando da 363mila euro del 2007 a 157mila euro del 2013

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Nonostante questo le opere prime e seconde analizzate si sono ben comportate all’interno del progetto Schermi di Qualità realizzando una buona performance: hanno incassato negli Schermi di Qualità il 48% del box office complessivo, ovvero 6,8 milioni di euro su un totale di 14,2 milioni. Questo risultato è stato ottenuto in 1.006 schermi (44%) su un totale di 2.276. Gli Schermi di qualità garantiscono infatti mediamente ricavi medi più alti rispetto agli altri schermi e oltre la metà degli incassi per la maggior parte dei film che vi transitano. Schermi di qualità è riuscito quindi a far sì che un certo numero di opere riuscisse a ritagliarsi uno spazio anche a livello di incassi e spettatori nonostante una distribuzione di ridotte dimensioni.

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