Oltre 200 milioni di tv saranno connesse in Rete entro il 2017, cioè più del doppio dei nuclei abitativi con Internet previsti per quella data negli Stati Uniti. Queste le stime di crescita per un mercato che non comprende solo smart tv, ma anche una serie di altri dispositivi preposti a rendere il piccolo schermo una piattaforma da cui fruire della normale programmazione dei broadcaster così come di contenuti on demand, giochi, applicazioni e quanti più servizi consentiti dalle potenzialità del web. Nella previsione rientrano perciò anche console per videogame, lettori Blu-ray smart, e set-top box o chiavette per inviare in streaming i contenuti allo schermo.

A riportare il dato è l’indagine trimestrale di NPD sulla “Casa Connessa”, elaborata in base a un sondaggio condotto su  5 mila consumatori USA dai 18 anni in su. Secondo la ricerca, due sarebbero i principali driver di crescita del settore, cioè la sempre maggiore diffusione di smart TV e player per lo streaming, destinati a diventare la tipologia più popolare di device per fruire della tv connessa.  Maggiori sono le loro vendite, maggiore risulta l’effettivo utilizzo del piccolo schermo in combinazione col web. Anche in altri mercati, come quello italiano, il problema al momento non è infatti la propensione dei consumatori al ricambio tecnologico, in parte già in corso, ma all’effettiva connessione dei dispositivi abilitati a Internet. Attualmente si parla del 60% delle apparecchiature smart, mentre nei prossimi tre anni la quota dovrebbe salire al 76% nei soli Stati Uniti.

L’utilizzo effettivo del web tramite questa nuova dotazione high-tech dovrebbe essere supportato anche dagli aggiornamenti nell’hardware. Entro il 2018 NPD prevede inoltre che il mercato delle tv connesse si avvicini al punto di saturazione, con due  schermi smart sui tre mediamente posseduti da una famiglia statunitense.

Fonte: NPD