Il raddoppio del credito di imposta per le industrie di produzione e tecniche impegnate nella realizzazione di film italiani o film stranieri girati sul nostro territorio con impiego di mano d’opera locale; un aumento delle risorse per la lleva fiscale destinata a cinema e audiovisivo, che passano da 110 a 115 milioni di euro e, infine, tax credit al 30% per le sale, sia quelle che intendono ristrutturare che per le strutture storiche. Diventano definitivamente legge le misure sul sostegno della settima arte contenute nel  Decreto Cultura, approvato ieri in via definitiva al Senato con 159 voti a favore e 90 contro.

Il testo non riguarda però solo il comparto cinematografico: tra le norme varate si segnala anche l’introduzione del cosiddetto “art bonus”, cioè di sgravi fiscali fino al 65% per i mecenati che desiderano effettuare donazioni al settore. Rafforzati i poteri del direttore generale del Grande Progetto Pompei, di cui è stata resa più agevole anche la governance nel suo complesso, mentre presso il Mibact è sarà introdotta una commissione regionale di garanzia che fungerà quale corte d’appello per le controversie tra enti pubblici e soprintendenze.

Si accresce di 50 milioni il fondo per le fondazioni lirico sinfoniche in risanamento mentre il meccanismo del tax credit è stato esteso alla digitalizzazione del turismo e all’ammodernamento delle strutture ricettive. L’Enit verrà trasformato in ente pubblico economico mentre si procederà a  liquidare la società Promuovi Italia. Novità infine per le procedure di reclutamento dei dirigenti di poli museali e istituti di cultura di rilevante interesse nazionale.

Secondo il titolare del Mibact, Dario Franceschini, si tratta di una legge che trova finalmente una soluzione al binomio tra privato e pubblico nel settore culturale, così come a quello tra tutela e valorizzazione.

Fonte: Repubblica.it