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Wuaki: si avvicina lo sbarco italiano del servizio on demand della giapponese Rakuten

Non solo streaming ma anche un forte collegamento con l’home video tradizionale e l’eCommerce. Questa la strategia del portale, che da Spagna e Regno Unito dovrebbe espandersi in Francia entro agosto (prima di Netflix) e in Italia e Germania per fine 2014.

L’indiscrezione è di vecchia data, ma ora sembra confermata dai vertici dell’azienda, intervistati dal sito americano TechCrunch: Wuaki, la piattaforma di video on demand controllata dal colosso giapponese dell’eCommerce Rakuten, starebbe per ampliare la propria presenza europea. Entro metà agosto dovrebbe arrivare in Francia e per fine anno debuttare anche in Germania e Italia, per poi continuare il roll-ou in altri territori del Vecchio Continente nel corso del 2015.  La tempistica sembra perfetta, soprattutto per battere sul tempo il nuovo e più temibile concorrente degli operatori di VOD, cioè il leader americano dello streaming ad abbonamento Netflix, il cui arrivo in terra d’Oltralpe è previsto per settembre.

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Wuaki, che ha sede a Barcellona, al momento è attiva in Spagna e in Inghilterra, dove in un anno di operatività ha raccolto ben 250 mila utenti. Il servizio punta inoltre ad ampliare il proprio bacino implementando UltraViolet, cioè il sistema sostenuto dalle major hollywoodiane che consente di archiviare e fruire online, tramite cloud, dei titoli acquistati in DVD e Blu-ray. Non solo: sfruttando il legame con l’eCommerce, il servizio funzionerà anche al contrario, permettendo a chi compra  in digitale di ottenere accesso a copie fisiche di film e serie tv attraverso una pluralità di partner (tipo Priceminister o Play.com nel Regno Unito).

Rispetto ad altri concorrenti, la controllata di Rakuten si è distinta finora per le collaborazioni di rilievo, che hanno portato la sua app su dispositivi come le tv Panasonic, la console Xbox, la chiavetta di Google Chromecast, sistemi operativi iOS, Android e Windows 8.1. Centrale però anche il suo particolare mix di offerta, che mescola TVOD (transactional video on demand, cioè la possibilità di acquistare o noleggiare singoli titoli) a una formula SVOD (subscription video on demand) che garantisce l’accesso a una library di contenuti a un costo fisso mensile. Curiosamente, il lato su cui Wuaki intende spingere di più è quello transactional, nel tentativo di differenziarsi dai tanti competitor che offrono titoli di catalogo a costi forfettari e sono costretti a ingenti investimenti in diritti e produzioni originali. Grazie al legame con Rakuten, questo operatore intende perciò inserirsi anche nel mercato dell’home video tradizionale di Spagna, Inghilterra, Francia, Italia e Germania: settore il cui valore si attesta ancora sulla considerevole cifra di 10 miliardi di euro.

Altre possibili sinergie potrebbero essere attivate con le altre proprietà dell’azienda, come l’e-reader Kobo e la piattaforma per la sottotitolazione crowdsourced Viki. Ma si tratta di territori che verranno esplorati in un secondo tempo rispetto al lancio del servizio on demand, che nel nostro Paese aggiungerebbe un tocco di internazionalità a un panorama attualmente caratterizzato dall’ingresso recente dei “big” della tv nazionale Mediaset, con Infinity, e Sky, con Sky Online.

 

 

Fonte: TechCrunch

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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