“La Cina è un mercato tanto importante quanto gli Stati Uniti”: l’affermazione, che stupisce sempre meno con la continua espansione del box office della Repubblica Popolare, viene dal CEO della casa cinematografica Relativity Media, Ryan Kavanaugh, intervenuto allo Shanghai Film Festival per presentare nuove importanti partnership con aziende e media company locali.  Tra gli accordi conclusi dallo studio spicca soprattutto quello finanziario e distributivo con l’emittente pubblica Jiangsu Broadcasting Corp. (JSBC), ma anche l’intesa con l’Industrial and Commercial Bank of China (ICBC), uno dei principali istituti di credito a livello mondiale, e soprattutto quella con l’organismo statale China Film Promotion International (CFPI), che ha fatto rientrare Relativity tra  i distributori internazionali ufficiali della produzione nazionale del Celeste Impero.  Un impegno insomma massiccio, in cui si intravede qualcosa di più del desiderio di accaparrarsi una fetta più consistente di un botteghino che a fine maggio aveva già superato 1,7 miliardi di dollari e che, secondo alcune stime, dovrebbe superare quello americano entro 5 anni.

Se l’obiettivo immediato di Relativity è dichiaratamente quello di aumentare il numero di uscite in quel mercato (comprese quelle sulle nuove piattaforme e su mobile) fino ad arrivare a 15  l’anno entro il 2015/2016, in cantiere c’è anche un’espansione in campo televisivo, in particolare nella programmazione dedicata a sport e fashion, fianco a fianco con uno dei canali più in vista del piccolo schermo cinese.

“Qui non c’è separazione tra economia e governo. Il decision-maker deve essere lì quando fai affari. Devi attenerti alle regole cinesi, non puoi semplicemente metterci il denaro –  ha precisato Kavanaugh in un’intervista a The Hollywood Reporter – Il governo cinese è diventato molto più selettivo riguardo ai soggetti con cui collaborare. Nel 2005, quando abbiamo cominciato a costruire la nostra posizione nel Paese, nessuno pensava ancora a questo mercato. Da allora la Cina si è dovuta interfacciare con l’esterno e ha scoperto quante difficoltà abbiano le aziende americane a fare business in modi diversi da quello americano”.

Da qui l‘impronta forte che Relativity ha voluto lasciare nel Celeste Impero, a partire dalla sua società di distribuzione locale, SkyLand Entertainment, che è partita come joint venture con  operatori cinesi e che ora controlla al 100%, pur mantenendo un forte collegamento strategico con le autorità nella forma della casa cinematografica Huaxia,  ovviamente di proprietà governativa. Tra i film che lo studio è riuscito a portare recentemente in Cina ci sono Immortals, Biancaneve e Tacchini in Fuga,  ma è solo l’inizio:

“Quello cinese è un mercato ancora in embrione. C’è ancora spazio per 10 volte il numero di  schermi attuali prima che raggiunga la saturazione. E noi ci stiamo posizionando usando la partnership con la banca ICBC in modo da poterlo sfruttare interamente e in maniera appropriata”. 

Si attende nel frattempo la prima uscita di un film cinese che Relativity porterà nelle sale internazionali in collaborazione con CFPI, cioè la love story Imperial Consort Yang.

Fonte: The Hollywood Reporter