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HBO sbarca on demand su Amazon Prime, ma solo con le vecchie serie tv: assenti GoT e nuovi show

In una mossa destinata a influire soprattutto sulla concorrenza con Netflix, il servizio SVOD di Amazon, Prime Instant Video, aggiunge alla propria offerta serial storici della pay-tv via cavo come I Sopranos. Nulla di fatto per i fan di Game of Thrones e dei nuovi programmi HBO, che dovranno ancora scegliere tra l’abbonamento tradizionale o la pirateria.

È arrivato un momento molto atteso dai “cord-cutters”, gli utenti che preferiscono guardare la tv attraverso il web e i nuovi device connessi in rete. HBO, popolare pay-tv statunitense via cavo, ha finalmente deciso di portare parte della sua programmazione su una piattaforma di video on demand esterna, cioè slegata dal canale e dalle sue formule di abbonamento. Se gli spettatori paganti dell’emittente potevano già fruire online degli show tramite HBO Go, ora chiunque potrà accedervi senza bisogno di sostenere i costi del cavo, accedendo semplicemente al servizio VOD di Amazon, Prime Instant Video. Fin qui la buona notizia, le cattive sono un paio: la prima è che per usufruire delle serie tv sarà comunque necessario sottoscrivere un abbonamento, quello appunto all’offerta on demand di Amazon, che presenta un costo abbastanza elevato di 99 dollari essendo su base annuale e legato anche all’ecommerce. La seconda è che sul portale non arriveranno le serie attualmente più amate e seguite di HBO, come Game of Thrones, ma solo quelle storiche o comunque con almeno tre anni di anzianità.

 Game-of-Thrones-quarta stagione

Anche andando indietro nel tempo, gli utenti Amazon dovranno fare a meno di alcuni titoli iconici come Sex and the City, i cui diritti risultano imbrigliati in accordi con altre emittenti televisive. Né l’intesa prevede l’inclusione di programmi nuovi e futuri (vedi True Detective o Silicon Valley), almeno non secondo i termini attuali dell’intesa. L’esclusiva concessa al servizio di video on demand è dunque significativa ma non rivoluzionaria per il settore dell’intrattenimento domestico. Senza dubbio, poter contare su titoli ormai entrati nell’immaginario collettivo, vedi I Sopranos, costituisce una marcia in più per Amazon, che secondo gli esperti otterrà così ben 800 episodi non disponibili, per lo meno non legalmente, su altri canali online. Un privilegio per cui, tra l’altro, si stima abbia pagato una cifra compresa tra i 200 e i 400 milioni di dollari.

Di contro, ai tanti utenti che vorrebbero poter vedere gli show più popolari del momento senza abbonarsi all’intera offerta HBO, l’unica via praticabile continua a essere la pirateria. Nonostante il managment della pay-tv abbia sostenuto più volte di tenere in considerazione l’opportunità di aprire il VOD di HBO Go a tutti gli utenti della Rete, sembra che l’emittente continui a preferire ancora le rendite garantite dai modelli distributivi tradizionali. E la massiccia dose di violazione del copyright causata dal mancato incontro con la domanda espressa dal popolo del web: ogni nuovo episodio della quarta stagione di Game of Thrones continua a battere i record di circolazione illegale sul web stabiliti dai precedenti, senza tuttavia riuscire a smuovere la strategia della pay-tv

In sostanza, l’esclusiva ottenuta da Amazon serve al portale per tentare di erodere fette di mercato e intaccare il predominio della concorrente Netflix, attualmente leader USA del VOD ad abbonamento, nonché per spingere ulteriormente il suo set-top box da poco rilasciato per connettere il piccolo schermo in rete,  Amazon Fire Tv. Serve inoltre a HBO per valorizzare un catalogo non più così fresco e allettante da giustificare il costoso abbonamento alla tv via cavo. Nulla perciò di così centrale, a meno che i vecchi serial dell’emittente americana non si rivelino capaci di spostare da soli gli equilibri dell’intero settore del video on demand.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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