L’ultima commedia di Checco Zalone è stato il caso cinematografico dell’anno. Con un incasso di 51,8 milioni di euro e 8 milioni di spettatori, Sole a Catinelle ha contribuito a risollevare le sorti del mercato cinematografico italiano nel 2013 e il fatto di averlo a disposizione online, in modo legale, a pochi mesi dall’arrivo in sala è sicuramente un segnale positivo per il settore del video on demand: comparto ancora in via di sviluppo, che ha bisogno di aumentare la propria penetrazione e soprattutto  l’appeal presso quel grande pubblico di cui si nutrono appunto fenomeni quale Zalone. Meno rassicurante è la modalità con cui il film approderà sul web, cioè in esclusiva su Infinity, piattaforma che fa capo allo stesso distributore theatrical del titolo.

Stando a quanto comunicato dallo stesso sito di Mediaset, Sole a Catinelle sarà disponibile dal 6 al 13 febbraio “solo” su Infinity, il portale dell’emittente, che ha fatto il proprio debutto a dicembre con una formula in cui si combinano SVOD (l’on demand ad abbonamento, dedicato soprattutto ai titoli di catalogo) e il noleggio cosiddetto “transactional”, cioè di singoli contenuti di uscita più recente, a un costo che va dai 3 ai 5 euro. A fare la differenza rispetto ad altri operatori presenti da più tempo sul mercato è proprio la doppia natura del servizio e la sua scelta di puntare in larga misura sull’offerta a sottoscrizione, che finora ha faticato a prendere piede in Italia. Altra caratteristica non di secondaria importanza, tuttavia, è anche il collegamento con uno dei due principali broadcaster italiani, che tramite Medusa detiene anche una consistente fetta di box office, la terza tra le distribuzioni italiane nel 2013 (13,5% degli incassi registrati da Cinetel).

Con la scelta di portare il titolo di punta della scorsa stagione in esclusiva sulla piattaforma VOD del gruppo, Mediaset solleva più di una domanda su come mantenere la concorrenzialità di un mercato ancora così giovane e poco definito. Se sono stati frequenti i casi di titoli d’autore e di nicchia diffusi online solo su alcuni specifici portali, finora la maggior parte dei distributori ha evitato la politica delle esclusive (vi rimandiamo a questo proposito al nostro speciale video on demand), e la presenza o meno su date piattaforme è stata determinata principalmente da condizioni contrattuali come i minimi garantiti.  In genarle, i film già passati sul grande schermo hanno goduto di una diffusione ad ampio raggio, che non ha posto finora il problema dell’acquisizione dei diritti su singoli contenuti  e sull’esclusività degli stessi.

La mossa compiuta con Sole a Catinelle comporta invece un vantaggio competitivo evidente per Infinity. Così come sarebbe difficile immaginare un film di Zalone in programmazione per una settimana nelle sole sale del circuito facente capo a Medusa, così l’esclusività a vantaggio del portale VOD appare come una novità destinata a incidere in modo inatteso, e probabilmente controverso, sul mercato del video on demand. Come è appena il caso di ricordare, quando si parla di on demand e di consumo legale online, il primo operatore ad avvantaggiarsi di eventuali distorsioni del libero gioco di domanda e offerta è sempre la pirateria, che in Italia ha già goduto, più che altrove, della lentezza e della resistenza con cui gli operatori tradizionali si sono adeguati all’evoluzione tecnologica e delle abitudini di fruizione del prodotto audiovisivo.