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Speciale video on demand #12: arriva Infinity, l’offerta VOD di Mediaset

Debutta oggi Infinity, il servizio che segna l’ingresso definitivo di Mediaset nel video on demand. Con 5.000 film già in library e un abbonamento mensile a meno di 10 euro, la piattaforma si candida immediatamente a smuovere gli equilibri di un mercato ora in pieno fermento. Ce ne parla Marco Leonardi, Direttore Contenuti e Marketing di Mediaset Premium.

Eppur si muove: non sono stati i grandi competitor stranieri come Netflix e Amzon, ancora titubanti nell’attesa “aggressione” del mercato italiano ed europeo, bensì un operatore di primo piano nel nostro settore audiovisivo come Mediaset. Già presente nel video on demand con un’offerta legata alla pay-tv tradizionale, Premium Play, il gigante italiano del piccolo schermo ha deciso di lanciare un nuovo servizio, Infinity, aperto a tutti gli utenti del web e bastato principalmente sullo SVOD, ossia l’on demand ad abbonamento. Con un costo mensile di circa 10 euro, la piattaforma fa il proprio debutto oggi, 11 dicembre, e si candida a diventare immediatamente un player di primaria importanza in questo comparto dell’home entertainment. Abbiamo chiesto di parlarci dell’offerta di Infinity a Marco Leonardi, Direttore Contenuti e Marketing di Mediaset Premium.

cover_speciale vod video on demand

Può descriverci brevemente il servizio di Infinity?

È un servizio di video on demand stand alone, per cui non c’è necessità di essere abbonati a una piattaforma pay per accedervi e in questo consiste la sua novità rispetto all’Italia. Si tratta inoltre di un servizio SVOD o subscription video on demand, cioè l’utente paga un abbonamento mensile da 9,99 euro con cui ha accesso a una library di circa 5.000 film, disponibili quando vuole. I device abilitati sono PC e tablet, smart tv e televisori normali connessi in Rete tramite decoder. Nel primo trimestre 2014 aggiungeremo anche console per videogame e smartphone.

Ci saranno anche serie tv? Prevedete di far crescere il numero di titoli col tempo?

In partenza avremo principalmente film, divisi in due categorie: da una parte quella SVOD, di cui abbiamo già parlato, dall’altra una sezione dedicata ai titoli più recenti, usciti in sala da quattro mesi, per cui è previsto il pagamento di un costo specifico. È la parte di TVOD o transactional VOD, che non costituisce una novità per il mercato italiano essendo simile ad altre piattaforme come Chili, piuttosto che Apple o MyMovies. Per quanto riguarda i contenuti, avremo anche la fiction prodotta da Mediaset ed entro aprile apriremo una sezione per le serie tv e una dedicata ai prodotti per bambini.

Avete scelto un mix di offerta subscription e transactional. Come mai avete deciso di intraprendere la strada del VOD ad abbonamento che in Italia è appunto una novità, praticata da pochissimi operatori?

Diciamo che gran parte dell’offerta è ad abbonamento, la parte dedicata al noleggio di singoli titoli è più limitata ma abbiamo deciso di inserirla perché sarebbe stato assurdo non presidiare questo segmento di mercato. Il nostro servizio SVOD, per come è stato concepito, è il primo di questo tipo in Italia. Lavoriamo con tutte le major e abbiamo un’offerta molto ricca che copre praticamente 75 anni di storia del cinema, dalla fine degli anni ’30 ai film più recenti.

Ci saranno dei sistemi particolari per navigare la piattaforma o dei percorsi particolari?

Il servizio fa leva su un motore di raccomandazione molto sofisticato che “impara” dai comportamenti di consumo, registra i generi e le tipologie di film più graditi. Questo vale non solo per la visione ma anche per la fase di ricerca e per tutto ciò che l’utente “fa” sulla piattaforma. Il motore, per similitudine, tiene in considerazione anche i comportamenti di utenti dal profilo simile, in modo da far presente che altre persone che hanno visto quel film, ne hanno poi scelto un altro suggerito dalla piattaforma. L’obiettivo è riuscire ad aiutare l’utente a orientarsi in una library così estesa, ferma restando la possibilità di navigare per categorie o tramite la normale funzione di ricerca.

Infinity

Mediaset era già presente nel campo del video on demand con Premium Play, che però è un servizio dedicato ai soli abbonati della pay-tv. Come vi differenziate da quel tipo di VOD, oltre ovviamente alla caratteristica fondamentale di Infinity di essere slegata dall’abbonamento televisivo?

Questa è già una differenza non da poco. Il servizio si può acquistare indipendentemente e tra l’altro è molto friendly, nel senso che è molto semplice abbonarsi, così come sospendere l’accesso. Basterà entrare nel sito per disdire il pagamento del mese successivo, non ci sono obblighi o vincoli contrattuali. La differenza sostanziale è però nei contenuti. Premium Play è di fatto un servizio di catch-up dell’offerta lineare di Premium, quindi ha contenuti più freschi ma quantitativamente ben più limitati. Il posizionamento di Infinity invece è sui titoli di library, che sono meno recenti ma di cui c’è una vasta disponibilità. Quantità non vuol dire però scarsa attenzione alla qualità: potendo scegliere tra un vasto assortimento di produzioni cinematografiche, è possibile trovare titoli di assoluto valore, come Casablanca, Via col Vento o Colazione da Tiffany, senza escludere però la possibilità di vedere anche film di grande successo e grande richiamo come le commedie anni ’80 e ’90.

Quali sono le finestre per l’uscita dei titoli, più e meno recenti, sulla vostra piattaforma?

Principalmente lavoriamo nella finestra in cui un film diventa library, perciò 4-5 anni dall’uscita al cinema. Con alcuni distributori tuttavia siamo molto più a ridosso del passaggio dei film in sala e riusciamo a collocarci immediatamente dopo l’uscita sulla pay-tv. Questo principalmente per quanto riguarda i distributori italiani.

Come mai in Italia l’offerta di video on demand si sta sviluppando con discreto ritardo rispetto ad altri mercati, in particolare quello statunitense?

Di sicuro stiamo percorrendo una strada che in altri Paesi è stata già percorsa con successo, come Stati Uniti, Inghilterra ma anche Scandinavia e Olanda. È un effetto della rivoluzione digitale e della banda larga, grazie a cui gli utenti ora chiedono di essere liberi di determinare cosa vedere e quando vederlo. Credo sia un percorso inevitabile, soprattutto per questa tipologia di contenuti, cioè cinema e serie tv. Noi stiamo cavalcando la tendenza sperando di aver intercettato questo cambiamento. Guardando anche ad altre realtà come YouTube e i social network, è però chiaro come ormai per le grandi distribuzioni l’ambiente digital sia assolutamente imprescindibile.

È recente la notizia secondo cui  il servizio leader negli USA per lo SVOD, Netflix, avrebbe avuto contatti con il Governo francese per preparare lo sbarco in quel mercato. Vi aspettate l’arrivo di grandi competitor stranieri anche in Italia? E come vedete invece la concorrenza con il servizio di video on demand di Sky, che arriverà a breve?

Sky sicuramente lancerà in Italia il servizio che già hanno in Inghilterra, che si chiama Now Tv e che è molto diverso da Infinity, perché è proprio un subset dell’offerta pay-tv. Oltre a contenuti on demand ci sono perciò canali lineari. Da quello che leggiamo il servizio dovrebbe arrivare all’inizio del 2014 e immagino sia configurato come quello inglese. Per quanto riguarda i player stranieri, in particolare Netflix e Lovefilm, sicuramente arriveranno in Italia ma non so dire quando. Probabilmente la partenza nostra e di Sky potrebbe rallentare questo ingresso, perché andrebbero a collocarsi in un contesto già competitivo. Però arriveranno, e come sempre vincerà chi offrirà il servizio migliore. Non possiamo fare nulla per evitare che arrivino, ma possiamo fare molto affinché il nostro servizio sia valevole e apprezzato dagli utenti. Sicuramente partire prima ci dà un po’ di vantaggio.

 

Vi ricordiamo che per una panoramica di questo mercato, ora in pieno fermento, potete recuperare le precedenti puntate del nostro speciale video on demand. QUI tutte le principali notizie sul VOD anche a livello internazionale.

 

 

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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