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Audiovisivo online: le nuove piattaforme per il consumo legale di musica superano la pirateria anche in Italia

Quella musicale è da anni una delle industrie dell’intrattenimento più colpite dai cambiamenti nei modelli di consumo indotti dal web e dalla rivoluzione digitale, nonché una di quelle che più ha risentito del fenomeno pirateria. Per lo stesso motivo rappresenta anche uno dei settori cui guardare con più attenzione per cogliere le linee evolutive del…

Quella musicale è da anni una delle industrie dell’intrattenimento più colpite dai cambiamenti nei modelli di consumo indotti dal web e dalla rivoluzione digitale, nonché una di quelle che più ha risentito del fenomeno pirateria. Per lo stesso motivo rappresenta anche uno dei settori cui guardare con più attenzione per cogliere le linee evolutive del mercato audiovisivo sul web. Non fa eccezione il caso italiano, dove grazie al recente sviluppo dell’offerta di operatori quali iTunes, Cubomusica, Spotify, Deezer, YouTube e Playme, il consumo legale ha superato per la prima volta nel nostro Paese quello sulle piattaforme pirata, lanciando un segnale importante all’intero comparto mediatico. A mettere in luce la centralità della nuova tendenza è stato Enzo Mazza, Presidente FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), che in un intervento su Key4Biz ha sottolineato gli effetti positivi ottenuti grazie a un mix di enforcement e di aumento delle possibilità di fruizione delle musica digitale.

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Da una parte, infatti, c’è stata l’azione di monitoraggio e denuncia della FIMI, che ha segnalato alle autorità le infrazioni al copyright compiute sia da siti emergenti che dai nuovi domini di servizi già bloccati in passato, senza dimenticare le notifiche inviate a Google per la rimozione dei contenuti illeciti. Dall’altra, si è confermata fondamentale la sostituzione dell’offerta pirata con quella proposta da nuovi modelli di business “accattivanti” e ritagliati sulle diverse esigenze, anche economiche, dei consumatori.

Quasi inutile rimarcare il sostegno della FIMI, ribadito da Mazza, alla nuova regolamentazione sul diritto d’autore che dovrebbe essere adottata dall’Agcom entro la fine dell’anno, nonostante le dure critiche di provider e giuristi esperti del settore. Più interessanti invece le cifre rivelate dalla federazione, che mostrano un calo negli accessi pari al 92% per quanto riguarda i siti illegali bloccati, e un decremento generalizzato dell’utilizzo di servizi illeciti, passato dal 27% del 2012 al 21% dell’ottobre 2013.

Un miglioramento che Mazza definisce ancora insufficiente ma positivo, anche solo nel rimarcare quanto l’ “offerta parassitaria”, che danneggia il mercato non solo per la violazione del copyright ma anche per il dirottamento delle risorse pubblicitarie, vada di pari passo con lo sviluppo dei nuovi servizi e dei nuovi modelli di business per la fruizione legale di musica online.

 

Fonte: Key4Biz

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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