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Tsujihara, Warner Bros: l’importanza di UltraViolet e del digitale nel nuovo mercato dell’home video

“Più riusciamo a migliorare la nostra offerta digitale, sia con politiche sul prezzo che sulle date di uscita, più avremo la possibilità di riportare in crescita le vendite e i loro margini”: così l’AD di Warner Bros. descrive le possibilità offerte al settore dalle nuove modalità di fruizione online dei prodotti di home entertainment.

“UltraViolet è assolutamente sulla strada giusta”: a esserne convinto è Kevin Tsujihara, amministratore delegato di Warner Bros., che intervenendo la settimana scorsa alla conferenza di Merrill Lynch su Media, Comunicazione e Entertainment, ha avuto modo di elogiare il sistema cloud per la visione online dei titoli acquistati in DVD e Blu-ray. Secondo il CEO della major, che proviene proprio dall’home video, sostenere questa “cassaforte digitale” per l’archiviazione virtuale delle library di film e serie tv già possedute su supporto fisico, è stata una buona mossa strategica per traghettare il settore nell’era digitale.

Kevin Tsujihara

Inaugurato a ottobre 2011, UltraViolet è operato dal Digital Entertainment Content System (o DECE), consorzio che unisce i principali studios hollywoodiani, con la nota eccezione di Disney, più altre compagnie del settore media e hi-tech. Lanciato inizialmente solo nel Nord America, il servizio è oggi attivo in sei Paesi, con Francia e Germania pronte aggiungersi entro la fine dell’anno (in Italia, invece, un sistema analogo è stato attivato da Warner Bros tramite la Digital Copy 2.0.). Gli account attualmente iscritti al servizio nelle aree in cui è operativo sono 15 milioni, l’utenza si espande in modo continuo seppur graduale, mentre la user expereince, secondo Tsujihara si è molto affinata e continuerà a migliorare. Il che appare ancora più fondamentale considerando quanto la vendita dei titoli, sia su supporto fisico che virtuale, rimanga centrale all’interno del business dell’home entertainment. Per il CEO di WB, in particolare: “Il declino nel ramo dei DVD in bassa definizione è stato più che compensato dalla crescita registrata da Blu-ray ed EST [l’electronic sellthrough, cioè l’acquisto del download o dell’accesso a un titolo da fruire esclusivamente in formato digitale].

A tal proposito, sono stare ricordate alcune cifre del settore, come l’aumento del 50% dell’EST nel mercato statunitense e del 25% a livello internazionale, indice dell’innalzamento dei margini del ramo digitale, capaci di mantenere se non in positivo, almeno in equilibrio l’intero settore dell’home video. “Più riusciamo a migliorare la nostra offerta digitale, sia con politiche sul prezzo che sulle date di uscita, più avremo la possibilità di riportare in crescita le vendite e i loro margini”, ha specificato Tsujihara, sottolineando anche come l’intero business del digitale, inclusi noleggio e SVOD , conti ormai per il 35% dei ricavi dell’intero comparto, e come questa rilevanza potrebbe crescere ulteriormente se sostenuta a livello internazionale da grandi store online quali iTunes e Amazon.

A margine del discorso sull’home video, Il CEO ha infine voluto rimarcare la crescente importanza per le major USA dei mercati emergenti come Cina e Russia, ormai fondamentali per il ramo theatrical, nonché i cambiamenti indotti nel mercato audiovisivo, e in particolare televisivo, dalla crescita dei portali di SVOD quali Netflix e Amazon. “Ormai c’è molta più competizione sui contenuti”, ha detto Tsujihara, che continua comunque a ritenere l‘on demand ad abbonamento meno rilevante per le distribuzioni rispetto ai ricavi offerti dall’EST.

 

Fonte: Home Media Magazine

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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