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Warner Bros: l’uscita di Robinov e le trattative con Legendary

Fonti non ancora ufficialmente confermate parlano delle dimissioni del presidente del ramo cinema della major, mentre lo studio è ancora in trattative per il rinnovo dell’accordo con la Legendary Entertainment, che alcuni vorrebbero più proiettata verso nuovi interlocutori.

È tempo di cambiamenti ai vertici di Warner Bros: dopo una prolungata assenza dagli slot dello studio, sembra infatti confermato in via quasi definitiva l’abbandono della carica di presidente da parte di Jeff Robinov, dal 2007 a capo del ramo cinematografico della major controllata dal colosso mediatico Time Warner. Nonostante non ci sia una conferma ufficiale, la maggior parte della stampa sembra concordare sul fatto che l’uscita sia stata determinata dalle tensioni sorte a partire da quest’anno, quando Robinov è stato lasciato indietro nella corsa per la successione alla carica di CEO di Warner Bros, detenuta dall’ormai uscente Barry Meyer.

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A fine gennaio è stato infatti annunciato che l’importante ruolo sarà ricoperto da Kevin Tsujihara, già responsabile della distribuzione  digitale di Warner, scelto come prossimo amministratore delegato proprio per l’attenzione dimostrata alle evoluzioni indotte nel mercato dallo sviluppo delle nuove tecnologie. La scelta ha però causato malumori interni, sfociati il mese scorso nelle dimissioni di Bruce Rosenblum, capo del ramo televisivo dello studio e anche concorrente, infine scalzato, alla carica di CEO.

Ora sembra che anche Robinov sia in procinto di percorrere la stessa strada, mentre Rosenblum ha trovato un discusso nuovo impiego presso uno studio  che da anni collabora ad alcuni dei principali progetti cinematografici Warner. Si tratta della Legendary Entertainment di Thomas Tull: partner produttivo di prim’ordine della major, che ha collaborato tra l’altro anche  al suo ultimo suo cinecomic, L’Uomo d’Acciaio, ma che si trova attualmente in trattative per il rinnovo dell’intesa con lo studio, in scadenza entro l’anno. Trattative che, secondo indiscrezioni, si sarebbero però estese anche ad altri concorrenti e in particolare alla controllante degli Universal Studios,  NBCUniversal. Stando a quanto riportato da The Wrap, in particolare, ad attirare l’attenzione di Tull potrebbe essere il mix di asset dello studio, che oltre al ramo televisivo e cinematografico può contare sui parchi tematici e sulla forza della controllante Comcast, importante operatore via cavo e di TLC. 

 

Fonte: L.A. Times, The Wrap

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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